Pena sospesa per la caposala dell’hospice di Perugia che dovrà pagare anche le spese processuali
È stata condannata a due anni di reclusione, pena sospesa, la infermiera caposala dell’hospice dell’Usl Umbria 1, accusata di aver versato del sedativo nell’acqua di una dottoressa in servizio nella struttura. Secondo l’accusa, le motivazioni erano dovute a dei contrasti con la vittima sul posto di lavoro.
La dottoressa, che si era avveduta dell’alterazione dell’acqua, aveva dato il via alle indagini con una denuncia. Il perito nominato dalla Procura aveva riscontrato nell’acqua la presenza di Midazolam Cloridrato, in quantità comprese tra i 3 e i 15 milligrammi.
La sentenza, arrivata a seguito di una istanza di patteggiamento, ha condannato la caposala anche al pagamento delle spese processuali e a quelle sostenute dalla vittima e dalla Azienda sanitaria, costituitesi parte civile.