Si è chiusa l’inchiesta della Corte dei Conti di Perugia sul maxi appalto prorogato a Sogesi
L’inchiesta della Corte dei Conti di Perugia, partita con lo scandalo Concorsopoli, su gare e appalti della Sanità umbra, ha portato alla condanna di nove persone, tra dirigenti ed ex dirigenti. La Corte ha stabilito che la gestione «macroscopicamente inefficiente» di Manuela Pioppo, Diamante Pacchiarini, Carlo Nicastro, Walter Orlandi, Emilio Duca, Maurizio Valorosi, Pasquale Parise, Doriana Sarnari e Andrea Casciari – attuale direttore dell’Azienda ospedaliera di Terni -, ha cagionato un danno erariale da 5,5 milioni di euro e li ha condannati a risarcire l’intera somma all’Azienda Ospedaliera di Perugia e alla Usl Umbria 1.
Al centro dell’esame dei Giudici contabili vi è l’appalto vinto da Sogesi nel 2010, con scadenza 2013, e prorogato più volte (2015, 2017 e 2018) fino al 2021.
Citando la normativa europea, la Corte afferma che le proroghe dovrebbero essere «uno strumento eccezionale e temporaneo», mentre in questo caso è stato «patologico e abusivo, con produzione di un consistente danno erariale».
Nicastro, all’epoca responsabile del procedimento per Umbria Salute, dovrà risarcire 1,141 milioni di euro, Orlando, Duca e Valorosi 875 mila, Pioppo e Pacchiarini 500 mila, Casciari e Sarnari 266 mila e Parise 200 mila.