Studentesse e docenti insieme per riflettere sui diritti negati a Gaza e in Cisgiordania
“A Gaza le strade bevono sangue”. Con questa drammatica immagine, tratta da una poesia di giovani palestinesi, si è aperto oggi all’Università per Stranieri di Perugia un momento di riflessione promosso dalle rappresentanze studentesche sul dramma della popolazione palestinese, ancora stretta tra guerre, privazioni e violazioni dei diritti fondamentali.
La giornata coincide con l’avvio del nuovo anno accademico e gli studenti hanno voluto sottolineare, per contrasto, l’impossibilità per i loro coetanei di Gaza di frequentare scuole e università. «Chiediamo ai ragazzi come noi – ha dichiarato Marica Carucci, vicepresidente della rappresentanza studentesca – di non voltarsi dall’altra parte di fronte a una popolazione a cui vengono negati diritti basilari come l’acqua, il cibo, la dignità e le cure».
All’incontro hanno preso parte anche alcuni docenti. Salvatore Cingari, professore di Storia del pensiero politico, in un messaggio registrato ha invitato gli studenti a farsi portatori di cambiamento e a non accettare con passività l’ingiustizia.


Alessandro Simoncini, studioso di diritti sociali, ha richiamato invece le parole del sociologo britannico Iain Chambers, secondo cui la Palestina rappresenta il “cuore di tenebra” dell’universalismo occidentale. «Un cuore di tenebra – ha spiegato – che rivela la disposizione razziale dell’assetto coloniale dell’Occidente, dove ci sono vite che contano e vite che non contano. Dietro questa logica – ha aggiunto – si muovono interessi geopolitici e commerciali, come dimostrano gli accordi mai del tutto archiviati dei Patti di Abramo e i progetti di corridoi strategici tra India, Medio Oriente ed Europa, funzionali a mantenere l’egemonia americana in competizione con la Cina».
La giornata si è conclusa con le voci delle studentesse palestinesi che hanno intonato canti tradizionali, ringraziando l’Ateneo per aver offerto uno spazio di ascolto e solidarietà.








