L’Unione Europea prova a frenare l’esodo
di Bruno Di Pilla
Altro che iniziative isolate di perfidi scafisti assetati di soldi! L’ormai biblico esodo di migranti, soprattutto africani, è voluto e pianificato sin nei dettagli dai responsabili di Stati (ad esempio Libia, Tunisia, Kenya, Congo, Costa d’Avorio) che costringono i loro cittadini più giovani a fuggire in Europa, non essendo in grado di garantire loro un futuro.
Contano sulle rimesse degli emigrati, questi furbi governanti, spesso giunti al potere con i favori degli onnipresenti consiglieri russi e cinesi, a loro volta impegnati a destabilizzare i Paesi dell’Unione Europea. Sono anche loro a fomentare l’esodo? E’ così che vengono ammassati su vecchi barconi individui in buona salute, uomini, donne e bambini, alcuni dei quali, dopo mille peripezie, riescono a raggiungere Lampedusa e le coste italiane, malgrado l’impressionante numero di vittime durante le traversate.
I demonizzati traghettatori, in verità, sono la “longa manus” di politici senza scrupoli, cui ben poco interessa il buon esito dei cosiddetti viaggi della speranza. Molti muoiono, è vero, ma altri giungono a destinazione. Messa alle strette dall’inarrestabile fenomeno delle migrazioni forzate e ben consapevole della necessità di un’equa ripartizione territoriale degli stranieri in arrivo, l’Europa tenta disperatamente di reagire con sostanziosi incentivi economici.
Ecco perché sono frequenti le missioni del Commissario Paolo Gentiloni negli Stati africani più solleciti nell’organizzare partenze in massa dei loro connazionali. Poche chiacchiere con i Capi, servono miliardi per convincerli a desistere dai ben noti propositi di sfoltire con ogni mezzo il crescente “baby-boom” interno.
A rendere ancor più allarmanti le difficoltà finanziarie e geopolitiche dell’Unione Europea, a parte i sacrosanti aiuti all’Ucraina, sono i sempre più numerosi profughi che giungono traumatizzati dal Medio Oriente, in particolare da Siria, Libano, Iran, Afghanistan e dalla stessa Turchia, dopo il terremoto che ha seminato morte e devastazioni, con decine di migliaia di persone senza più un lavoro né casa.
A proposito. Stupisce il fatto che lo sterminato territorio della Federazione Russa, malgrado la potenza economica e nucleare di cui ogni giorno si vanta Putin, non abbia mai accolto, almeno in minima parte, esseri umani in difficoltà. Eccezion fatta, ovviamente, per la criminale deportazione di migliaia di bimbi ucraini.