E’ stata approvata la legge per il ripristino della natura nelle aree degradate
di AMAR
Ci sono ancora in giro i vecchi negazionisti canaglia che sostengono l’inesistenza dei campi di sterminio nazista. Li porti di fronte al cancello dove si legge che il lavoro rende liberi e si vedono dentro i forni crematori e loro negano lo stesso. E ci sono oggi i patetici negazionisti ambientali, i quali definiscono il degrado del nostro Pianeta una invenzione. Li metti dinnanzi a dati scientifici inconfutabili e loro negano lo stesso. Poi, ecco la recente generazione: Gli imbrattamuro dediti al deturpamento di monumenti, beni culturali e fontane turisticamente preziose. Microcefali.
La versione modernissima è invece quella degli oppositori istituzionali. Si sono esibiti recentemente nel Parlamento europeo dove era in discussione la Legge per il ripristino della natura, un provvedimento destinato a recuperare le zone, sempre più numerose, ove le caratteristiche ecologiche sono scadute. La legge è stata approvata malgrado la manovra avversa messa in atto dai nazionalisti e sovranisti associati, in Italia, rappresentati da Giorgia e Matteo il Vecchio. La destra non ci ha fatto fare una bella figura.
Dunque, Giorgia Meloni e Matteo Salvini avverso una iniziativa all’avanguardia nel campo della tutela ambientale, mentre appare palese l’arretratezza delle forze politiche conservatrici di una situazione non più tollerabile che impone ineludibili interventi immediati ed urgenti. Per fortuna, c’è un esercito di veri difensori dell’ambiente a montare la guardia per garantire la presente e le future generazioni dagli assalti dei fattori avversi che stanno favorendo lo scadimento delle condizioni di vita. Di questo esercito fa parte anche il Presidente USA Joe Biden. Di recente ha parlato dei cambiamenti climatici provocati dalle azioni dell’uomo come “la più grave minaccia contro l’umanità”.
Nel voto europeo che ha promosso la importante legge, i politologi hanno letto pure un risvolto di natura politica: La prova generale – si è detto – realizzata dalla coalizione di destra per ribaltare l’attuale Governo dell’Unione e sostituire Ursula von der Leyen alla guida della Commissione. In sostanza un rovesciamento degli assetti per dare attuazione al pensiero conservatore attraverso nuove alleanze in occasione della prossima occasione elettorale. La manovra è pericolosa e potrebbe depotenziare notevolmente il ruolo assunto dall’Europa, sia in campo politico, sia economico. La posta in palio è alta e da enorme valore alla sconfitta dell’alleanza destrorsa tentata per affossare l’impegno ora sancito al nobile scopo del ripristino della natura.
L’interrogativo consueto: Ti piace più la montagna o il mare?
Parlando di natura in tempo di vacanze, riemerge il vecchio dualismo distintivo mare – montagna. Ho già espresso, in molto precedente occasione, la mia preferenza per i monti. Dove ci sono i boschi e la quiete e le ombre e puoi incontrare gli uccelli e gli animali che nella selva sono di casa. Ti è dato percorrere il sole e i crepuscoli dei sentieri, apprezzare i frutti di bosco, la freschezza delle acque di sorgente. Passeggiare sopra le foglie morte che fanno da tappeto sotto gli alberi secolari, distribuiti con cura dalla natura stessa che, in montagna, sa incantare, sa farti pensare. Mentre lo sguardo attorno ammira la biodiversità, elemento fondamentale del creato. Le greggi belanti all’alpeggio che vagano in gruppi tenuti uniti dai cani addestrati dal pastore a fare i grintosi guardiani.
Il pastore che ha l’espressione del volto indurita dai raggi solari, dalla tramontana, dalla solitudine; e le pecore aduna di sera per la mungitura che poi dona un formaggio di un sapore selvatico, gradito al palato. E smarrito sui banchi del pizzicagnolo dove si trovano, a decine, i prodotti industriali, che troppo spesso non ti fanno amare i mansueti ovini. Animali pazienti, in tempo passato, animavano la transumanza e, noi bambini correvamo a vedere il corteo guidato dalle “campanelle” lungo la strada principale, oggi affollata di motori a scoppio. Che hanno fatto salire le greggi sopra i camion, quando scendono “all’Adriatico selvaggio ch’è verde come il pascolo dei monti” (D’Annunzio). La montagna è anche il richiamo all’impegno fisico, talvolta alla fatica. Roba quindi per giovanotti oppure per gambe buone sino all’età che regge l’andare, il salire, lo scendere, il domare le asperità.
Ho ritrovato, dentro una intervista all’autore di quel simpatico personaggio che si chiama Geronimo Stilton, alcune delle mie idee, dei tempi svaniti con il trascorrere delle estati (se volete, delle primavere). Vi si dice: “La montagna è un luogo dove possiamo entrare in contatto con la Terra”. Prosegue l’intervistato: “Sorrido quando mi chiedono, ma il mare non ti piace? Si, che mi piace. Non mi piacciono le folle sulle spiagge. E’ l’invadenza dell’uomo che distrugge, spiana, costruisce, lascia segni del suo passaggio”. Sono con lui pienamente in accordo.
“Amo i luoghi dove la sua (dell’uomo) presenza si veda poco o nulla oppure sia armoniosa, gentile. La montagna – è la conclusione di quel ragionamento da me condiviso – rappresenta la porta verso il mondo selvaggio”. La stessa porta sulla natura che ho apprezzato, per tanti anni, al Terminillo (la montagna dei romani ed ora, attraverso la superstrada Terni – Rieti, anche degli umbri) dove l’intellettoha tradito sé stesso costruendo “novità inutili” (la grandiosa piscina, rimasta senz’acqua, ad esempio). Ho privilegiato sino a qualche anno fa il Terminillo, quando avevo fiero l’occhio e svelto il passo. Poi, sono andato soltanto al mare dove adesso mi trovo.
La Terra che cambia colore
Ancora in tema di vilipendio all’ecosistema. L’ultima informazione che ho letta è questa:”La Terra sta mutando il colore dei suoi mari, dei suoi fiori e persino degli animali. A livello cromatico, il Pianeta, dove prevale naturalmente il colore blu, ora blu lo è un po’ meno. A causa delle elevate temperature, molti oceani stanno passando da sfumature azzurre, a tinte verdi per via dei processi di fotosintesi”. La notizia è certa perché pubblicata sulla rivista scientifica Nature. Insomma, per gli interventi dell’uomo, il clima ha cambiato mestiere: Si è messo a fare il pittore.
Il Mediterraneo cimitero dei bambini
Ho scritto, giorni addietro, delle centinaia di bambini uccisi durante la nefanda guerra in Ucraina. Un’altra carneficina di minori è in corso in mezzo al mare tra l’Africa e l’Europa. Lo afferma l’UNICEF: Nel primo semestre 2023, il mare nostrum ha inghiottito 289 bambini, molti erano neonati. Mentre l’esodo biblico continua. C’è da aggiungere al conto gli altri annegati nel naufragio dei natanti e barchini dei quali non si è conosciuta la sorte. Spesso capita di veder galleggiare un oggetto che pare essere la bambola rotta, gettata in mare dalla lussuosa nave in crociera. Invece si tratta di un essere umano che ha aggiunto una piccola croce al grande camposanto del Mediterraneo.