“Al rogo, al rogo” per gli oroscopi dei giornali e taluni spazi televisivi
di AMAR
Nell’epoca moderna, ormai al culmine delle scoperte tecnologiche, quando tutto o quasi è stato rivelato dalla scienza, se mi capita di vedere e raramente di leggere gli oroscopi stampati sui quotidiani oppure sui settimanali gossippari; quando vedo, leggo e rifletto, mi viene in mente la stregoneria medievale perseguita dall’Inquisizione. E mi verrebbe il malefico desiderio di riaccendere i roghi. Per sbugiardare, con il fuoco e l’autodafé (atto di fede), le parole messe in fila dagli oroscopismi ad uso del nanismo intellettivo di chi ci crede. La somiglianza cialtronesca tra i merlini antichi e i negromanti di oggi desta rabbia e stupore. Insomma, informazione fasulla, ascrivibile al reato di circonvenzione di incapace.
Gente senza arte, né parte, che mentendo sapendo di mentire, si da del tu con gli astri e millanta preveggenze miracolose manipolando le carte. Personaggetti neppure in grado, con quelle carte, di vincere una partita di scopetta all’osteria. Ecco perché mi riappare l’Inquisizione e il rogo sul quale volentieri brucerei le pagine dei giornali e i palinsesti televisivi che danno spazio a tali mestieranti. Non fosse altro, per l’offesa che recano alla verità e al rispetto delle persone: l’occulto svelato a scopo di lucro.
Quando si dice caccia alle streghe, in senso figurato, significa persecuzione di individui giudicati, non di rado sulla base di sospetti infondati. Come accadde, ad ondate periodiche, tra il XV e il XVIII secolo. Cominciavano a girare voci di adunanze notturne (i sabba) per stringere patti con il demonio. Perché, il grande vecchio della stregoneria era Satana e demoniache le pratiche usate per sortilegi d’ogni genere. Le streghe – si diceva – avessero facoltà di volare e di eseguire malefici. Ed anche aggressioni alla fede cattolica. La Chiesa quindi cominciò ad organizzare una vera e propria offensiva contro il satanismo e chi lo praticava.
In principio, nel secolo XIV, ci pensò Papa Giovanni XXII ad emanare una bolla per porre il problema all’attenzione del mondo cattolico. L’attività delle streghe era una forma di eresia da contrastare con opportuna severità. Posizione ribadita dal Papato il secolo successivo, quando il reato di stregoneria fu iscritto nel diritto civile e in quello ecclesiastico. Alla strega s’era sempre accoppiata l’idea del malocchio e della superstizione popolare. Magia nera e stregoneria parvero sinonimi e quindi pericoli per la religione e per la società. Stava prendendo forma la demonologia,tanto che il libro Il Martello delle streghe fu ristampato trenta volte. Serviva da guida per riconoscere le fattucchiere e organizzare gli atti d’accusa. E, nell’evidenza del reato, era necessario l’intollerante castigo.
In Italia, si dice, arsero circa 200 roghi, perché il fuoco era la pena più usata nel giudizio, molto spesso indiziario. Bastava una delazione, anche anonima, per avviare il procedimento di individuazione di un o una satanista. Successivamente, il fenomeno persecutorio andò allentandosi e rimase nella credulità generale come ricerca di divinazioni per conoscere il futuro o alleviare le pene d’amore. Ciurmeria persistente sino ai giorni nostri a danno di intelletti deboli. Non pochi dei quali, nel terzo millennio avanzato, si affidano ancora alle chiacchiere senza senso degli oroscopi, alla inventata narrazione di sibille, negromanti, profeti di venture e di sventure, molti di loro consultabili nei propri studi (?), per appuntamento. Alcuni parlando addirittura con gli spiriti dei morti per imbrogliare i vivi. Un invadente e antistorico paranormale. Cialtroneria e goffaggine. Al rogo, al rogo!
A proposito di dabbenaggine, sta proseguendo alla grande la telenovela ispirata al pruriginoso divorzio Ilary Blasi – Frankie Totti. L’amore – si sa – è eterno finché dura. E quello tra gli eroi del racconto tipo settimanale a fumetti, ha subìto un crollo inatteso, lasciando sul terreno vistose macerie, da sgomberare in tribunale. Insomma una brutta rottura! All’inizio, si è trattato di una sottrazione di scarpe e borsette di lei da parte di lui; e di una collezione di orologi di lui, trafugati da lei. Poi, scarpe e borsette sono state ritrovate in un’ala del ex coniugale castello (marcondino, marcondello), mentre il pupone è precipitato tra le braccia di un’altra che pare ci fosse da prima della rottura (capito quale?). Altro che il gas alle stelle, il caro bollette, l’inflazione galoppante, le povertà in aumento ed altre pinzillacchere consimili. Cari Ilaria e Francesco, fateci sapere quotidianamente le ulteriori puntate e saremo un esercito ad andare in sullucchero: inteso il termine nel senso di soddisfazione intellettuale, compiacimento morale, godimento culturale. Grazie.