L’indagine della Procura di Spoleto era partita nel 2019
Mezzo milione di imposte non pagate sulla compravendita di veicoli di lusso che venivano rivenduti ai concessionari e tra queste ad una società del folignate, già oggetto di indagine da parte della Procura di Spoleto dal 2019, da cui che ha preso il via la nuova indagine condotta dal reparto antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Perugia.
La società operativa aveva la sua sede legale in Calabria, ma il rappresentante era solo un prestanome. Incrociando i dati con le autorità doganali tedesche, sarebbe emerso che le le auto venivano nazionalizzate presso uffici delle Motorizzazioni fuori dal territorio umbro e successivamente immatricolate attraverso una falsa documentazione che permetteva di simulare l’esenzione dell’Iva, come previsto dalla la normativa per i privati che acquistano da autosaloni tedeschi, con Iva già pagata in Germania.
Dall’indagine sarebbe emerso che i molteplici acquirenti umbri erano completamente all’oscuro della frode ed interrogati dalle autorità hanno dichiarato che la firma sui documenti non corrispondeva alla propria.