Era accusato della vendita di falsi tamponi positivi
L’ex pugile e biologo Gianluca Sirci, arrestato lo scorso Aprile per aver venduto falsi tamponi positivi ai clienti di una farmacia di Foligno, dove operava attraverso un servizio occasionale nei fine settimana. Il fatto risale allo scorso inverno, nel pieno periodo dell’ondata del Covid che ha causato diversi decessi.
L’ex pugile è stato condannato a tre anni con il rito abbreviato. All’epoca dei fatti la Procura di Spoleto, nella persona del Procuratore Alessandro Cannevale, aveva chiesto il giudizio immediato cautelare,
Difeso dagli avvocati Eleonora Doncecchi e Roberto Fiorucci, il biologo venne accusato di corruzione e falso in documenti informatici. Le stesse accuse la Procura di Spoleto le aveva contestato anche agli altri 15 indagati, responsabili di avere consegnato al biologo una somma di denaro compresa tra 50 e 100 euro, allo scopo di ottenere un’attestazione di positività al Covid, utile per avere il green pass.
Dopo varie indagini condotte dai carabinieri di Valfabbrica e Assisi il giudice del tribunale di Spoleto ha confermato la sentenza di condanna.
Nel documento si legge “simulava tutte le fasi del test, dalla raccolta, alla preparazione e processazione dei campioni e formando documentazione fotografica che ne avrebbe falsamente provato l’esito positivo, realizzata accostando la tessera sanitaria del beneficiario della corruzione a una card sulla quale si leggeva l’esito positivo di un test già in precedenza praticato su un’altra persona, documentazione che sarebbe stata trasmessa all’Autorità sanitaria e che avrebbe dato luogo al rilascio di certificazione verde da guarigione valida per 9 mesi”
Dalle accuse emerge che Gianluca Sirci si sarebbe fatto consegnare una cifra di circa mille euro per tutti gli episodi finiti nell’indagine,somma ricevuta in “denaro o altra utilità”. Infine dall’indagine sarebbe mnerso che i 15 indagati non risultavano essere stati vaccinati.