Nuove registrazioni audio-video nell’inchiesta per maltrattamenti degli assistiti autistici del centro Forabosco
Come già riportato in un servizio pubblicato in questa testata quotidianodellumbria.it, i carabinieri del Nas, con il supporto dei colleghi del Comando Provinciale di Perugia, hanno arrestato su mandato del Gip del Tribunale di Perugia tre persone con l’accusa di abusi fisici e psicologici, botte, schiaffi, calci e pugni ai danni di disabili residenti in una comunità perugina. Le indagini, coordinate dalla Procura diretta da Raffaele Cantone, sono state effettuate nel centro diurno Forabosco di Collestrada e poi le telecamere piazzate nella struttura dagli investigatori, su ordine del procuratore Raffaele Cantone e del sostituto procuratore Mario Formisano, hanno svelato una vicenda che, allo stato degli atti e di fronte alla presunzione di innocenza, si connota come una storia di presunta violenza con pugni, schiaffi, calci e altre intimidazioni verbali e psicologiche.
Le immagini riprese dalle telecamere spia messe nella struttura e che costituiscono una solida base di accusa che ha portato ai domiciliari tre persone e all’indagine a carico di altre, tutte afferenti la struttura di ospitalità per utenti autistici, di proprietà della fondazione Aurap dall’ex consigliere comunale Elio Censi, recentemente scomparso, raccontano di schiaffi, spintoni, schiacciamenti su poltrone e divani, persone afferrate per i capelli e le orecchie, strattonati, lasciati da soli per ore come punizione o perché semplicemente abbandonati.
Le indagini, coordinate dalla Procura diretta da Raffaele Cantone, si sono avvalse anche di intercettazioni audio e video.
Le immagini testimoniano lanci di scarpe e altri oggetti, poi insulti e minacce.
Il giudice per le indagini preliminari Margherita Amodeo ha disposto i domiciliari per un 34enne originario di Brindisi, un 44enne perugino e un 54enne originario di Frosinone (difesi tra gli altri dagli avvocati Giuseppe Berellini e Matteo Buttò). Oltre a loro ci sono altri 4 indagati, tra cui la psichiatra, direttrice sanitaria della struttura, e gli altri operatori. Secondo la Procura di Perugia sapevano, ma non hanno fatto nulla per porre fine alla situazione.
Nell’ordinanza che dispone i domiciliari il giudice scrive che “gli arrestati avevano posto in essere un clima vessatorio in cui la violenza fisica e morale era divenuta trattamento ordinario dei soggetti con disabilità ospiti della struttura. Un sistema improntato alla mortificazione e alla violenza, rafforzato da minacce di morte ai poveri assistiti.
Alcuni operatori infatti umiliavano e maltrattavano gli ospiti costringendo i più “irrequieti” a restare fermi a forza per intere giornate su poltrone e divani.
È emerso che alcuni operatori della comunità umiliavano e maltrattavano i residenti disabili arrivando anche a lanciare oggetti addosso. Gli episodi avvenivano davanti ad altri ospiti disabili e qualche volta anche davanti ad altri operatori che non sarebbero mai intervenuti a difesa degli ospiti senza denunciare le violenze.
È stata la denuncia della famiglia di un ospite a dare il via alle indagini.