L’Associazione Umbria Caccia Natura esprime un forte dissente riguardo l’accoglimento da parte del Tar dell’Umbria del ricorso del Wwf avverso il calendario venatorio regionale 2022/2023
L’Associazione Umbria Caccia Natura esprime un forte dissenso riguardo la decisione che è venuta a maturare nelle ultime ore a seguito dell’accoglimento da parte del Tar dell’Umbria del ricorso del Wwf avverso il calendario venatorio regionale 2022/2023, che di fatto ha bloccato l’apertura generale della caccia prevista per il 18 settembre a tutte le specie cacciabili, ad eccezione della lepre e del colombaccio.
La decisione sarebbe quella di consentire il 18 p.v. la caccia alla sola specie colombaccio, in pratica si tratterebbe di una ulteriore pre-apertura dopo quella della tortora riversando sul colombaccio l’attività venatoria dei circa 20.000 cacciatori umbri con tutte le conseguenze possibili ed immaginabili. Sarebbe stato più opportuno attendere la data del 20 settembre fissata per discutere il ricorso del Wwf nel merito e poi assumere le determinazioni conseguenti. Forse si continua ad ignorare che i colombacci presenti a settembre nel nostro territorio fanno parte del contingente stanziale e qualche giorno di attesa non avrebbe di certo influito sulla loro permanenza. Forse ancora una volta, visto che tutte o quasi le Associazioni Venatorie sarebbero state d’accordo su questa ipotesi, si preferisce ascoltare chi fa più rumore rispetto alla maggioranza silenziosa e sicuramente più responsabile dei cacciatori.
Andrea Lilli
Segretario Umbria Caccia e Natura