A questo punto la palla passa ai gruppi che dovranno decidere se restituire la somma o fare appello

Dodici anni fa la sezione Controllo della Corti dei Conti dell’Umbria avviò alcune contestazioni ai gruppi consiliari della Regione, dando il via all’indagine sulle spese pazze che i consiglieri facevano con i soldi dei contribuenti.
Adesso, dopo anni, ci sono alcune contestazioni che riguardano 14 mila euro di buoni pasto spesi dai gruppi politici del Consiglio regionale, che la Sezione di controllo della Corte dei Conti dell’Umbria chiede ad alcuni gruppi consiliari di Palazzo Cesaroni di restituire.
Alla Lega vengono richiesti 10.809 euro; a FdI ne vengo chiesti 1.466, a Patto civico per l’Umbria 1.473, al Pd meno di 200, mentre per il M5S la cifra dovrebbe ammontare a poco più di 1.300 euro.
Si tratta di buoni pasto che i gruppi hanno elargito a favore degli assistenti dei consiglieri, ma secondo la Sezione-controllo in quello che regola i rapporti fra i partiti e i “portaborse” dei gruppi “il trattamento economico è omnicomprensivo”, ed è quindi “escluso ogni trattamento economico accessorio”.
A questo punto la palla passa ai gruppi che dovranno decidere se restituire la somma o fare appello.