Per Enel si tratta di un investimento di circa 10 milioni di euro, con un’attenzione particolare anche agli standard ambientali
Un nuovo percorso nel segno dell’ambiente, dell’innovazione, dell’archeologia industriale e del turismo sostenibile. È questo il significato del progetto di riqualificazione paesaggistica avviato da Enel nell’ex area mineraria di Pietrafitta, che interesserà una porzione di territorio pari a circa 41 ettari – di cui i 35 ettari nell’area ex Valnestore Sviluppo e 6 Riccioni – e che in collaborazione con i Comuni di Piegaro e di Panicale restituirà alle comunità e ai visitatori una valle più unica che rara ricca di storia, di opportunità, di energia e di cultura.
La progettualità, già nella sua fase esecutiva ed operativa, è stata presentata questa mattina presso la Provincia di Perugia alla presenza dei sindaci di Piegaro e di Panicale Roberto Ferricelli e Giulio Cherubini, del responsabile Enel siti termoelettrici Pietrafitta e Santa Barbara Paolo Tartaglia e del referente affari istituzionali Enel per l’Umbria Francesco Romagnoli.
Nel dettaglio, il rinnovato assetto paesaggistico darà vita ad un nuovo polo naturalistico, accogliendo piantumazioni ed inerbimenti che saranno studiati e progettati in collaborazione con soggetti accademici esperti in materia forestale, percorsi ciclabili, il museo a cielo aperto con le antiche macchine di escavazione che saranno riposizionate in uno scenario molto bello sia dal punto di vista naturale che storico culturale, a disposizione del territorio, delle famiglie e dei visitatori che potranno fare esperienza di turismo sostenibile in questa nuova area attrezzata, che va ad aggiungersi all’esistente lago di Pietrafitta, già riferimento per attività ludiche e sportive con particolare riferimento alla pesca, e al Museo Paleontologico “Luigi Boldrini”, recentemente nazionalizzato e riaperto con la gestione della Direzione regionale musei dell’Umbria.
Il cantiere dei lavori è già stato allestito ed è operativo: attualmente sono in corso le opere propedeutiche con lavori di decespugliamento nelle zone pianeggianti e nelle scarpate nell’area ex Valnestore Sviluppo, a cui seguiranno rilievi puntuali funzionali all’avvio delle attività di ricopertura con terreno vegetale. I lavori si concluderanno nel 2025 e coinvolgono l’indotto locale anche con ricadute occupazionali.
Per Enel si tratta di un investimento di circa 10 milioni di euro, con un’attenzione particolare anche agli standard ambientali: l’area, infatti, non necessita di specifiche attività di bonifica, perché le terre erano già state esaminate e trattate come da normativa vigente, ma in via cautelativa verranno posati 40 centimetri di terreno di ricopertura che non avranno alcuna destinazione agricola e costituiranno il nuovo manto naturale utile a garantire la piena fruibilità dell’area.
Le attività prevedono anche la manutenzione e la messa in sicurezza delle grandi macchine di escavazione, che venivano utilizzate per l’estrazione della lignite e che diventeranno un elemento di archeologia industriale e di attrazione turistica con percorsi di visita all’aperto in sicurezza.