Si pone l’obiettivo di promuovere un confronto aperto e costruttivo, dove le idee e le proposte possano trovare spazio e contribuire al progresso della società
È nata in Umbria “L’Officina”, un’associazione politico-culturale che si pone l’obiettivo di “favorire e stimolare la buona politica”, ma anche creare un “laboratorio dove il confronto, l’elaborazione di idee, il ragionare di politica intorno ai temi della vita regionale e nazionale, rappresentino l’elemento caratterizzante e vitale”.
Un’associazione il cui scopo è di contribuire, attraverso la promozione di momenti di dibattito, alla lettura dei temi centrali che scandiscono le traiettorie future della comunità regionale e delle realtà locali che la compongono. Una lettura, naturalmente, orientata dal bagaglio valoriale richiamato e tesa a riaffermarne la validità e l’apporto distintivo.
A presentarla oggi a Perugia, nel corso di un incontro tenutosi a palazzo Cesaroni, il presidente Roberto Morroni, affiancato dal vicepresidente Lamberto Marcantonini e dalle rappresentanti del consiglio direttivo: Mariateresa Di Muro e Daniela Casaccia, i soci fondatori e sostenitori, tra cui Eugenio Rondini.
«L’Officina’ – ha detto il presidente Morroni – nasce dopo due anni circa di gestazione». Specificando che «si tratta di un’associazione e non di un partito”.
Dunque, in quest’epoca dove la politica vive una stagione di profonda crisi identitaria e culturale, dare vita ad un “luogo” dove ci si possa confrontare e partecipare nel modo necessario e fondamentale, rappresenta senz’altro una novità importante destinata a cambiare e a far migliorare il contesto sociale e culturale in cui tale attività si esplica.
«Perché – precisa Morroni – la politica è ragionamento, riflessione, studio. La politica non è superficialità, non deve essere demagogia, non può essere populismo ma deve essere visione, capacità di governo capace di comprendere le tendenze che animano la società».
«Una associazione che non è limitata a coloro che appartengono a una forza politica ma che rappresenta un recinto più ampio – ha detto ancora Morroni durante la conferenza stampa (riportato anche nel video allegato) – e che punta a creare un momento di condivisione e di partecipazione tra coloro che si richiamano a una base valoriale, l’importanza fondamentale della persona, la sua dignità, la sua libertà. Ma è anche fatta di persone che guardano al riformismo come a un metodo di governo fondamentale, che apprezzano e ritengono che sia un patrimonio fondamentale la democrazia rappresentativa con i suoi strumenti e con le sue regole».
Una associazione, quindi, che si rifà ai valori di una cultura liberaldemocratica, del riformismo, che guarda «all”uguaglianza delle opportunità, in alternativa a un indistinto e piatto egualitarismo».
I soci fondadori
Bazzoffia Alessio, Becchetti Mario, Belloni Marco, Bevilacqua Fausto, Casaccia Daniela, Castellani Adelfranco, Cesaro Michele, Ciliani Elena, Comodi Anna, Dell’unto Domenico, Di Muro Mariateresa, Ermini Rovero, Fioriti Riccardo, Fiorucci Luca, Fortinelli Mario, Frillici Gianni, Gagliardi Francesco Guerrieri Umberto Marcantonini Lamberto Mari Bruno, Martinelli Bruno, Meffi Roberto, Minni Stefano, Monaco Guido, Morroni Roberto, Paparelli Graziella, Pedone Marino, Peppucci Francesca, Poccioli Fabrizio, Pompei Giuseppe, Procacci Luigina, Ricci Roberto, Rondini Eugenio, Sassolini Cesare, Tramontano Luigi, Venturini Daniela, Viventi Fabio.
Nel manifesto di intenti della nuova associazione si legge:
“Viviamo un tempo contrassegnato da trasformazioni, rapide e profonde, che interessano ogni ambito della nostra esistenza. Tutto cambia, tutto forse è già cambiato, di certo tutto cambierà in un futuro che appare sempre più prossimo.
Ogni stagione di cambiamento ripropone la sfida cruciale, decisiva, tra innovazione e conservazione; sfida dal cui esito dipende la possibilità che il cambiamento stesso diventi un’occasione preziosa per imprimere un balzo in avanti in termini di progresso, di evoluzione complessiva della società.
Per favorire e rafforzare una tale prospettiva serve ricorrere alla “cassetta degli attrezzi” che, storicamente, è servita a scolpire e caratterizzare il profilo e il percorso in quelle aree dei mondo dove, molto più che in altre, le condizioni di vita e di sviluppo, i processi di emancipazione individuali e collettivi, hanno nel corso del tempo segnato concreti e significativi passi in avanti.
Testimonianze tangibili di un agire umano che si incarica di mantenere viva la convinzione di poter realizzare una società migliore. In quella “cassetta” troviamo il portato del pensiero liberale, con la centralità della persona e della sua libertà, con il ruolo basilare ed irrinunciabile della democrazia rappresentativa e dei suoi strumenti, con il rifiuto di ogni forma di dogmatismo in favore di un pragmatismo orientato alla concretezza e al perseguimento del bene comune. Sempre in quella “cassetta” si trova un metodo, prezioso e ben caratterizzato, che va sotto il nome di riformismo.
Un nome a lungo biasimato, guardato con diffidenza e perfino con aperta ostilità in diverse fasi della vita politica nazionale, ma che la storia si è incaricata di legittimare, mettendone in luce il valore decisivo nel determinare il buon governo di una moderna comunità.
Un altro “attrezzo” fondamentale è rappresentato dal concetto di “pari opportunità”; ogni persona deve essere posta nella condizione di poter esprimere al meglio le proprie capacità, di perseguire le proprie aspirazioni e, pertanto, vanno contrastate e superate tutte quelle circostanze che sono fonte di discriminazione, di disuguaglianza e di ingiustizia.
L’uguaglianza delle opportunità, in alternativa a un indistinto e piatto egualitarismo, rappresenta la cornice di riferimento di una visione che guarda alla dimensione di vita dell’individuo assicurando la valorizzazione del merito e la rimozione delle condizioni di bisogno. Si tratta di una “bussola” fondamentale per orientare le scelte e i processi di riforma che dovranno necessariamente guardare, a salvaguardia delle chance di vita di ogni persona, ad una profonda revisione dei percorsi educativi, dei momenti formativi, delle dinamiche di ingresso in un mercato del lavoro sempre più mutevole ed esigente, delle modalità di assistenza e dei bisogni relazionali di una popolazione che sta mutando il proprio volto e la propria composizione.
Eppoi, lo scenario europeo, di un’Europa di cui si avverte l’inesorabile necessità e che abbisogna di un processo dì unificazione molto più forte e compiuto, in grado di legittimare un rinnovato e più marcato protagonismo del vecchio continente nello scacchiere mondiale. Sono questi i punti cardinali che ispirano e guidano l’associazione: “L’Officina”.
Sono già iniziati, pertanto, i lavori dell’Associazione L’Officina, per l’Umbria del presente e del futuro
La conferenza stampa di questa mattina in Regione è stata anche l’occasione per lanciare il primo grande evento in programma il prossimo 10 giugno ad Assisi, che tratterà un argomento di grande attualità, strategico per il futuro della regione: quello dei rifiuti e della loro gestione integrata.
L’incontro di sabato sul tema “La gestione dei rifiuti banco di prova per il buon governo” si svolgerà a partire dalle 9.30 alla Valle di Assisi Hotel e Resort ed è prevista, tra gli altri, la partecipazione della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei.
“Sarà una occasione per mettere a confronto i punti di vista delle diverse forze politiche – ha detto Morroni -, di maggioranza ma anche di opposizione, daremo voce anche alle associazioni ambientaliste. Ad ottobre faremo invece una iniziativa dedicata a temi più esclusivamente politici e ci è sembrato opportuno iniziare da un tema anch’esso di grande attualità su scala nazionale, che è il calo dell’affluenza al voto, l’assenteismo”.