Ritenuto responsabile di “condotta negligente” nei confronti del giovane paziente Gianluca Guerrieri
Gianluca Guerrieri, 28enne narnese, è morto il 13 febbraio 2009 in seguito ad alcune complicazioni nate dopo l’operazione al ginocchio destro, effettuata dall’equipe diretta dal medico Sandro Latini.
Il medico fu poi citato a giudizio dalla magistratura contabile nella sua qualità di medico ortopedico dell’azienda “Santa Maria” per il danno arrecato all’ospedale per le spese sostenute dopo il decesso di del paziente a causa “della condotta negligente del personale sanitario che aveva prestato assistenza”.
Per la corte dei conti, nei confronti del 28enne sono stati prescritti «trattamenti che hanno assolto un evidente ruolo concausale nell’insorgenza della trombosi venosa profonda e, quindi, dell’embolia polmonare, con conseguente decesso del giovane paziente».
Il 28enne “mentre giocava a calcio, aveva riportato un trauma al ginocchio destro ed era stato ricoverato con diagnosi di condromalacia piatto tibiale mediale ginocchio destro, cisti sinoviale, plica sinoviale mediopatellare”.
Perciò fu sottoposto ad intervento chirurgico di rimozione delle cisti, in artroscopia, e fu dimesso il giorno successivo all’operazione il 23 gennaio del 2009 con la prescrizione medica di antidolorifici, stampelle e applicazioni di ghiaccio, ginocchiera e ginnastica isometrica.
Il 5 febbraio il paziente però si presentava per un controllo, accusando forti dolori al ginocchio e un gonfiore esteso fino al piede.
Il 13 febbraio la situazione precipitò, rendendo vano l’intervento della guardia medica e del 118.
Secondo la Procura contabile il medico non aveva dato particolare importanza alla cosa e non aveva prescritto particolari esami, sarebbe bastato un esame, un eco-color-doppler, per scoprire una trombosi venosa profonda e prescrivere il corretto trattamento con l’eparina.
Da qui la condanna a risarcire l’Azienda ospedaliera per le spese che sostenute dopo la morte di Gianluca Guerrieri.
È la cifra che la Corte dei Conti dell’Umbria, nella sentenza depositata ieri, chiede al dottor Sandro Latini, citato a giudizio dalla magistratura contabile nella sua qualità di medico ortopedico dell’azienda “Santa Maria”.
Nella sentenza depositata ieri la corte dei conti sottolinea che «la condotta dell’ortopedico nella gestione post-operatoria del giovane paziente appare direttamente causativa del danno per aver omesso l’effettuazione dei controlli ambulatoriali post-chirurgici ogni 4/5 giorni dopo l’intervento, soprattutto nel caso in cui, come quello in esame, il paziente lamentava dolore».