Pastorelli (Lega): “l’Umbria ha raggiunto un tasso di recupero dell’89%, superando di gran lunga la media italiana, che si attesta al 65%”
“La Regione Umbria dopo la pandemia non ha tirato il freno a mano e si è messa a riposo, ma ha avviato un serio programma di recupero delle prestazioni sanitarie sospese. Lo testimonia l’indagine della Fondazione Gimbe che colloca la Regione Umbria tra le prime in Italia per il recupero delle prestazioni sanitarie rinviate a causa della pandemia”: il capogruppo regionale Lega Umbria Stefano Pastorelli esprime soddisfazione per il lavoro svolto dall’assessore alla Sanità dell’Umbria, Luca Coletto, il suo entourage e tutto il comparto sanitario umbro.
“Secondo i recenti dati – prosegue – l’Umbria ha raggiunto un tasso di recupero dell’89%, superando di gran lunga la media italiana, che si attesta al 65%. Un risultato frutto di una gestione oculata delle risorse, di una strategia mirata, messa in campo negli ultimi mesi dalla Giunta regionale e di un lavoro costante e sinergico da parte di tutti gli attori coinvolti, in primis il personale medico e della sanità. È questa la risposta migliore alle polemiche strumentali e senza senso della sinistra e di certa parte politica che evidentemente ancora fatica ad abbandonare vecchi schemi di pensiero. La pandemia ha rappresentato una sfida senza precedenti per il sistema sanitario italiano, con numerose prestazioni mediche che sono state rimandate o cancellate per far fronte all’afflusso di pazienti affetti da COVID-19. Così anche in Umbria, dove il quadro generale è stato fortemente condizionato dall’immobilismo del passato. Tuttavia, grazie al lavoro dell’assessorato alla sanità, l’Umbria ha dimostrato una notevole capacità di recupero delle prestazioni sanitarie perse, al punto che la nostra regione con il suo 89% risulta tra le prime realtà del Paese. Il nostro lavoro non termina qui – conclude Pastorelli – ma prosegue nel solco del percorso intrapreso che vede il sistema sanitario umbro procedere a passo spedito nello smaltimento di 1400 prestazioni giornaliere, certi che presto raggiungeremo ulteriori e più importanti risultati”.
Dati positivi confermati anche dal sesto rapporto della fondazione Gimbe sul servizio sanitario nazionale che propone un’analisi dedicata al personale dipendente, rilevando che nella regione sono presenti 2,43 medici ogni mille abitanti, dato superiore a quello italiano pari a 2,11.
Per Gimbe anche il numero degli infermieri, che risultano essere 6,08 ogni mille abitanti, è superiore alla media nazionale che è pari a 5,06.