I lavoratori del ramo uova erano pronti a gestire le Fattorie Novelli tramite una cooperativa
Il ramo uova dell’ex Gruppo Novelli – compreso l’ambito e noto marchio Ovito – è stato venduto all’asta venduta con un’aggiudicazione provvisoria avvenuta a sorpresa il 21 settembre ad un’azienda umbra del settore agroalimentare.
A confermare che Gianluca Fondacci è l’imprenditore umbro che ha fatto l’offerta da 5,5 milioni di euro per il ramo uova della ex Novelli è stato il sindaco di Spoleto Sisti, che ha poi precisato “Fondacci è capofila di una rete di impresa in cui c’è anche la cooperativa dei lavoratori della ex Novelli”.
Sembrerebbe, dunque, a questo punto prendere corpo una cordata di imprenditori pronti a farsi carico dell’impresa, ma la cautela in queste ore resta alta, non solo perché in ballo ci sono un centinaio di posti di lavoro e non si conoscono i nomi degli imprenditori coinvolti, ma anche perché pesa su tutta la vicenda ancora quanto accaduto tra la fine del 2016 e la fine del 2017, quando l’azienda è stata venduta a un euro ad Alimentitaliani fallita un anno dopo.
Nel frattempo i lavoratori delle Fattorie Novelli si sono costituiti in una cooperativa.
Chiarimenti sono attesi dalla conferenza stampa convocata oggi dal Comune di Spoleto per illustrare “il progetto di acquisizione e rilancio” della ex Novelli.
L’appuntamento è per oggi venerdì 23 e a partecipare saranno, oltre al sindaco Andrea Sisti, l’amministratore della società agricola Tartufi e Funghi di Gubbio, Gianluca Fondacci, lo stesso avvocato Andrea Migliarini, che era presente all’asta di mercoledì, e la dottoressa Susanna Bugiardi, entrambi indicati dal Comune come “consulenti della società”.