Negli ospedali regionali sono circa 150 i ricoverati positivi al virus
Il Covid in Italia torna a creare allarme, analizzando i dati evidenziati dal monitoraggio settimanale condotto dalla Fondazione Gimbe, risulta evidente che dopo circa due mesi di sostanziale stabilità del numero dei nuovi casi settimanali – che tra metà giugno e metà agosto hanno oscillato tra 3.446 (6-12 luglio) e 6.188 (3-9 agosto) – nelle successive 4 settimane si è invece registrata una progressiva ripresa della circolazione virale.
Soprattutto dalla settimana 10-16 agosto a quella 7-13 settembre, con il numero dei nuovi casi settimanali quasi quintuplicato. Ma nelle ultime 4 settimane si registra anche un numero di decessi più che raddoppiato.
Anche in Umbria risale l’allarme. In base al portale della Regione aggiornato al 19 settembre i ricoverati positivi al Covid negli ospedali locali sono 68, due in rianimazione, 34 in area medica dedicata al virus e 32 negli altri reparti.
Un dato che pone la regione sopra alla media nazionale, ma comunque con valori assoluti contenuti e nettamente inferiori al 2022.
In Umbria i posti letto in area medica occupati da pazienti positivi al Covid corrispondono all’8%, e quelli in terapia intensiva al 2,5%.
Rispetto allo stesso giorno dell’anno scorso il dato dei posti occupati negli ospedali è comunque poco sopra alla metà di quello di dodici mesi fa, quando erano 112, uno nelle intensive e 74 in area medica Covid.
Sempre dal monitoraggio della Fondazione Gimbe emerge poi che tra il 7 e il 13 settembre nella regione si è registrato un peggioramento dell’incidenza di casi per 100 mila abitanti (61) e un aumento delle nuove infezioni dell’81,1% rispetto alla settimana precedente.
In pratica salgono gli attuali positivi, con una media giornaliera di venti/trenta casi.
Da un mese a questa parte, infatti, i casi di positività sono tornati a crescere in maniera costante, arrivando a superare quota cinquecento. Si tratta quasi sempre di casi legati alla variante Eris. Questo accade perché gli anticorpi creati dal vaccino o dalla malattia hanno perso di efficacia.
Le persone a rischio ancora una volta sono gli anziani e i fragili.
Il ministro della Salute Orazio Schillaci, su Rtl 102.5 durante “Non Stop News” ha avvisato che “il vaccino dovrebbe essere disponibile già dalla prossima settimana. Le categorie alle quali è fortemente raccomandato sono i fragili, gli ultrasessantenni e gli operatori sanitari. È un presidio fondamentale, partiremo anche con una campagna per ricordare ai cittadini di vaccinarsi oltre che per il Covid anche per l’influenza. Il vaccino – ha aggiunto – sarà gratis per tutti, anche per le altre categorie. Stiamo valutando la distribuzione insieme alle regioni, conteremo molto sulle farmacie, ma soprattutto sui medici di medicina generale”.
Ed esorta a evitare allarmismi col rientro a scuola: “Io starei tranquillo e non farei nessun allarmismo: i ragazzi è giusto che continuino ad andare a scuola, sono stati quelli che hanno sofferto moltissimo durante il lockdown, molti ne pagano oggi a distanza sofferenze psicologiche, per cui nessun allarmismo e sicurezza”. E ricorda che su eventuali nuove norme di comportamento per la gestione di casi Covid a scuola “c’è un tavolo tra Ministero della Salute e Ministero dell’Istruzione e del Merito: oggi dovrebbero esserci i risultati finali”. “Il tavolo tra oggi e domani dovrebbe dare risultati conclusivi proprio sul modo di comportarsi per questa categoria”, ha concluso.