Duemila aderenti alla Fiva Confcommercio denunciano un calo di fatturato del 30%
Con il rincaro dei carburanti, che hanno provocato ripercussioni in ogni settore e soprattutto sulle bollette della luce e del gas, da un punto di vista economico-imprenditoriale si può al momento affermare che tutti i settori sono stati colpiti dai rincari energetici e dei carburanti.

Ma come ribadisce un servizio del Corriere dell’Umbria, alcuni sono più penalizzati. Oltre alle aziende cosiddette energivore, in testa alla classifica, poco sotto ci sono alcune categorie che devono fare i conti con i costi dei rincari di metano per auto ma anche benzina e gasolio, insieme alle bollette della luce e l’aumento del prezzo delle materie prime. Tra questi in Umbria si contano duemila ambulanti -aderenti alla Fiva Confcommercio – che con cadenza giornaliera si spostano di mercato in mercato, facendo rifornimento di continuano, e consumano corrente.

Il presidente della Federazione per l’Umbria, Mauro Fortini, calcola per quest’anno un calo tendenziale del fatturato di circa il 30%. Un dato medio, che tiene conto delle importanti differenze all’interno del segmento composto da forfettari, hobbisti e aziende con decine di fiere e mercati all’attivo. “Con l’aumento dei costi di energia e carburanti, nonché delle materie prime – spiega Fortini, che è titolare di un banco di fiori – il calo del 30% è certamente una previsione attendibile”. Il gap è dato principalmente dalle bollette impazzite. Lo stesso Fortini ci documenta un incremento alla voce energia consumata – luglio 2022 su luglio dello scorso anno – di oltre il doppio. Nel dettaglio, la bolletta “energetica” (che tiene conto solo dei costi dell’elettricità) di due mesi fa è di 2.490 euro per l’attività di Fortini. Dodici mesi prima è stata di 1.223 euro.
“Sul mercato cerchiamo di mantenere i prezzi più bassi”, conclude Fortini. Rincari anche per gli altri prodotti, in particolare per quelli che arrivano da fuori Italia e devono fare i conti con i rincari dei carburanti sul fronte trasporti. Anche dagli ambulanti sale la richiesta di mobilitazione delle istituzioni regionali e nazionali.
Il caro energia ha indotto Confcommercio Umbria a protestare il 5 settembre scorso in 13 piazze della regione, co il falò delle bollette bruciate in strada.