Confagricoltura Umbria: “Fondamentale l’innovazione tecnologica per affrontare le sfide del clima e della sostenibilità”
La stagione viticola 2025 in Umbria prosegue sotto segnali complessivamente positivi. In questa fase dell’anno è possibile tracciare un primo bilancio sull’andamento climatico e sullo stato fitosanitario dei vigneti, due fattori determinanti per la qualità e la quantità della prossima vendemmia.
“I produttori – sottolinea il presidente di Confagricoltura Umbria, Fabio Rossi – devono fare i conti con i cambiamenti climatici in atto e con le nuove politiche ambientali che impongono una progressiva riduzione dell’uso dei fitofarmaci. In questo contesto diventa strategico fornire strumenti innovativi e affidabili come Smart Meteo, indispensabile per aumentare la resilienza delle imprese agricole in un ambiente e un mercato in continua evoluzione”.
La primavera umbra è stata caratterizzata da una varietà di condizioni meteorologiche che, nel complesso, hanno favorito lo sviluppo vegetativo della vite.
A partire da marzo, si sono registrate precipitazioni diffuse e abbondanti in molte aree vitate, in particolare nell’Alto Tevere e nell’Orvietano. Le temperature miti di aprile hanno anticipato e uniformato il germogliamento, mentre le piogge ben distribuite hanno consentito l’accumulo di adeguate riserve idriche nel terreno.
Maggio ha visto un’alternanza di periodi molto caldi – specie nella prima decade – e fasi più fresche e piovose verso fine mese. Questo ha richiesto grande attenzione nella gestione agronomica, soprattutto per contenere il vigore vegetativo e prevenire le principali patologie fungine.
Giugno ha presentato condizioni generalmente stabili, con clima caldo e soleggiato, che ha favorito una buona fioritura e allegagione. Le piogge si sono concentrate in episodi temporaleschi isolati, sufficienti a mantenere una discreta disponibilità idrica.
L’avanzamento fenologico delle principali cultivar umbre si presenta omogeneo, coerente con le caratteristiche climatiche e pedologiche delle diverse aree vitate.
Il quadro fitosanitario attuale non desta particolari preoccupazioni. Le attività di monitoraggio e assistenza tecnica hanno consentito di pianificare gli interventi nei momenti chiave, limitando la diffusione delle principali fitopatie stagionali.
In particolare:
- Peronospora: si rilevano focolai isolati su foglia (fino al 10%) e su grappolo (fino al 5%), ma le infezioni sono state per lo più contenute.
- Oidio: le incidenze massime osservate sono del 3% su foglia e del 5% su grappolo, anche in questo caso senza compromissioni rilevanti. Tuttavia, le attuali condizioni meteo potrebbero favorire una maggiore pressione della malattia, motivo per cui l’attenzione rimane alta.
- Tignoletta: la prima generazione è stata efficacemente controllata e sono già in atto strategie di difesa integrata per le successive.
Sulla base dei dati attuali, le prospettive per la vendemmia 2025 sono incoraggianti. La fioritura e l’allegagione si sono svolte in condizioni pressoché ideali nella maggior parte delle zone vitate, con un buon numero di grappoli per ceppo.
È ancora prematuro stimare quantitativi precisi – molto dipenderà dall’andamento climatico di luglio e agosto, cruciali per l’accrescimento degli acini e la maturazione – ma le premesse indicano una potenziale resa in linea con le medie degli ultimi anni, con possibilità di incremento nelle aree dove le condizioni sono state particolarmente favorevoli.
Confagricoltura ricorda l’importanza strategica di Smart Meteo, il sistema sviluppato per supportare una gestione aziendale sempre più efficiente e sostenibile. L’obiettivo è duplice: prevenire le perdite produttive legate agli eventi climatici e fitosanitari e ridurre l’utilizzo di fitofarmaci, sia nella quantità che nelle modalità di applicazione.
Smart Meteo fornisce dati affidabili, geo-referenziati e validati, consentendo agli agricoltori di adottare scelte agronomiche più consapevoli. Questo approccio si traduce in una viticoltura più attenta alle risorse naturali, alla biodiversità e alla qualità finale del prodotto.
“Gli agricoltori – conclude Rossi – sono chiamati ogni giorno a produrre cibo in modo sicuro, salutare e sostenibile, in linea con normative sempre più stringenti a livello globale e con standard ambientali elevati. Ma la complessità crescente delle sfide rende necessario il ricorso alla scienza applicata, alla ricerca e all’innovazione. Solo così il settore potrà continuare a prosperare coniugando produttività e rispetto per l’ambiente”.