Lo conferma il report della Camera di Commercio regionale
L’occupazione femminile in Umbria è inferiore a quella maschile, con forti squilibri nella distribuzione settoriale e una maggiore incidenza di contratti precari. Nel 2024, in tutta la regione le assunzioni sono state più di 64mila e 500, ma quelle esplicitamente destinate alle donne sono state solo il 19% a fronte del 34% degli uomini.
Le posizioni aperte per entrambi i generi si sono attestate al 47%. Ciò significa che il mercato del lavoro umbro offra minori opportunità alle donne, con una predominanza di impieghi destinati agli uomini. Per quanto riguarda i settori, l‘occupazione femminile si concentra principalmente in quelli legati ai servizi, al commercio e al turismo: servizi finanziari e assicurativi, industrie tessili, abbigliamento e calzature e servizi culturali, sportivi e alla persona.
Le donne in Umbria sono ancora molto meno rappresentate in industria, costruzioni e settori tecnici, dove la percentuale di assunzioni scende sotto il 10%. E’ qui che la segmentazione del mercato del lavoro per genere è ancora molto marcata, anche a causa di contratti a tempo determinato e minori possibilità di crescita professionale per le donne.
L’Umbria tuttavia, si distingue nel panorama nazionale per una significativa presenza di imprese femminili, collocandosi al 4 posto tra le regioni italiane. Quelle guidate da donne superano le 23mila unità, rappresentando il 24,8% del totale delle imprese umbre.
“Tante ombre – ha dichiarato, guardando ai dati, il presidente della Camera di Commercio regionale, Giorgio Mencaroni – ma anche varie luci e qui mi piace sottolineare che l’Umbria brilla, perché il tasso di occupazione femminile nella nostra regione è oggi del 63,8% (ossia lavorano 63,8 donne su 100 in età da lavoro), contro il 53,6% della media nazionale e il 60,8% del Centro. E mi piace sottolineare, sul fronte delle imprese – ha riferito ancora Mencaroni – che non solo un quarto delle aziende umbre sono femminile, la quarta percentuale più alta d’Italia, ma che il 28% delle imprese femminili umbre ha intrapreso iniziative orientate alla sostenibilità ambientale, con una particolare concentrazione nella provincia di Terni, dove tale percentuale raggiunge il 35%. Questo per dire, nel giorno della Giornata Internazionale della Donna 2025, che occorre certamente guardare alle ombre e rinnovare l’impegno a dissolverle per un’effettiva pari opportunità tra donne e uomini, ma che occorre anche guardare a qualche traguardo che è stato intanto raggiunto. La Camera è attentissima a questi fenomeni e al suo interno può contare sul CIF (Comitato per l’Imprenditoria Femminile), il cui ottimo lavoro di animazione e formazione è prezioso per monitorare la situazione e accompagnare l’imprenditoria femminile umbra nel suo percorso di crescita e crescente qualificazione”