Aggressioni, minacce e incursioni in casa: il gip dispone misure restrittive dopo mesi di abusi
Strattonata in strada, minacciata con un coltello, perseguitata anche davanti al figlio minorenne. È l’incubo quotidiano che una donna ha dovuto sopportare per mesi, vittima della furia del compagno, un ragazzo di 23 anni di origine sudamericana. A darne notizia è il Corriere dell’Umbria, in un articolo a firma di Francesca Marruco.
Le violenze – fisiche e psicologiche – si sono consumate in casa, ma anche all’esterno, sotto gli occhi di testimoni casuali o dei familiari della donna. Il bambino ha assistito a scenate di puro terrore, tanto da chiedere aiuto ai nonni. La madre, ormai provata, si era chiusa più volte in bagno per sfuggire all’aggressività del compagno.
Il giovane, che secondo le accuse continuava a entrare nell’abitazione anche dopo la rottura con scuse o con la forza, è ora sottoposto a divieto di avvicinamento. Non solo: il giudice per le indagini preliminari, Valerio D’Andria, ha disposto anche il braccialetto elettronico. Tra le contestazioni, anche minacce di morte rivolte alla madre della vittima.
Assistito dall’avvocato Marco Brusco, l’uomo è già stato ascoltato dal giudice, ma la sua versione dei fatti non ha convinto. Le misure restrittive restano: troppo alto il rischio di nuove violenze.