Dal 1° gennaio emessi 10 provvedimenti ai sensi dell’articolo 100 Tulps, sequestrate 800 armi
La Polizia Amministrativa e Sociale, che ha il compito di svolgere la funzione di controllo amministrativo – sulle attività e sulle persone – finalizzato al mantenimento dell’ordine pubblico e alla prevenzione dei reati, ha presentato in conferenza stampa i dati delle attività sino ad oggi svolte.
Nel periodo che va dal 1 gennaio ad oggi sono stati diversi i provvedimenti adottati dal Questore ai sensi dell’art. 100 del Tulps il quale prevede che “oltre i casi indicati dalla legge, il Questore può sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini”.
A tale proposito sono stati 10 i provvedimenti adottati da inizio anno, di cui: 3 comminati a esercizi di somministrazione di alimenti e bevande; 3 a locali di pubblico spettacolo e discoteche; 2 a esercizi di vicinato e 2 a circoli privati.
Si tratta di un risultato che ha visto un considerevole aumento rispetto al trend registrato negli ultimi anni, frutto principalmente di una piena ripresa delle attività e della conseguente intensificazione dei controlli su tutto il territorio provinciale.
In quest’ultimo anno, con il venire meno delle limitazioni imposte dalla normativa finalizzata a prevenire la diffusione del contagio da Covid-19, c’è stata una forte spinta della popolazione, soprattutto le fasce più giovani, a tornare alla normalità, ad uscire e a viaggiare.
Contemporaneamente a questa ripresa delle attività sociali, il Questore di Perugia, Giuseppe Bellassai, ha intensificato le attività di controllo del territorio e di polizia di prevenzione, con l’obiettivo di prevenire i fenomeni illeciti e tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica.
L’istituto, con vocazione cautelare e preventiva, è finalizzato a evitare la consumazione di reati e turbative dell’ordine pubblico, senza implicazioni sanzionatorie nei confronti del titolare dell’esercizio. È, dunque, una misura oggettiva, che non presenta tra i propri presupposti alcuna forma di “colpevolezza” del destinatario.
L’obiettivo perseguito, infatti, è quello di neutralizzare, almeno temporaneamente, i luoghi di ritrovo di soggetti pericolosi o teatro di gravi eventi turbativi dell’ordine e della sicurezza pubblica.
A quest’attività si aggiunge l’adozione dei provvedimenti di DASPO “Willy” – 43 quelli emessi da inizio anno – i quali hanno la finalità di evitare la frequentazione di tali luoghi a quei soggetti che abbiano già dimostrato condotte violente e che rappresentano un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Il provvedimento di sospensione viene graduato in base alla gravità dell’episodio e può arrivare fino alla sospensione per 30 giorni delle licenze rilasciate. Nel caso di ripetizione dei fatti che hanno determinato la sospensione, la licenza potrà anche essere revocata. L’obiettivo è quello di consentire al titolare – sebbene incolpevole – di apprestare le necessarie precauzioni per scongiurare il ripetersi di episodi pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Tra le altre attività effettuate dalla Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale sono da sottolineare i 1000 controlli effettuati presso gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande; il monitoraggio all’interno delle sale giochi e VTL – 100 sono state sottoposte a verifica da parte della Squadra Amministrativa – e, infine, gli 8 istituti di vigilanza privata sottoposti a controllo.
Di rilievo anche l’attività di verifica preventiva eseguita in materia di legislazione sulle armi dagli operatori della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Perugia e dalle sezioni dei Commissariati di Assisi, Città di Castello, Foligno e Spoleto in merito alla corretta custodia e gestione delle armi da parte dei detentori.
Nell’ambito di una di queste verifiche, da inizio anno, sono state 840 le armi ritirate (600 per la definitiva rottamazione).