Condannato 46enne di origine romena che era finito alla sbarra per stalking e lesioni
Otto mesi di reclusione con pena sospesa e una provvisionale di 5 mila euro. Come riferisce oggi Il Corriere dell’Umbria, è questa la sentenza emessa nei confronti di un 46enne di origine rumena, assistito dall’avvocato Matteo Buttò, che era finito alla sbarra per stalking e lesioni.
L’uomo era stato denunciato dall’allora compagna perché era stata aggredita quando aveva deciso di lasciarlo. Secondo il capo di imputazione, l’uomo l’aveva “percossa e minacciata gravemente anche mediante l’affissione di biglietti anonimi sul citofono della sua abitazione”.
In un’altra occasione, quando lei ha rifiutato un rapporto sessuale dopo che si erano già lasciati lui le ha dato un pugno in faccia e l’aveva presa a calci. Nell’ordinanza con cui il giudice dispose il divieto di avvicinamento sta scritto che l’imputato in quell’occasione “al rifiuto della donna l’aveva afferrata per la gola e l’aveva minacciata dicendole che se si fosse innamorata di qualcun altro l’avrebbe uccisa. Mentre lei invocava aiuto, la prendeva a calci e pugni”.
Quella volta erano intervenuti i carabinieri che l’avevano portata al pronto soccorso. La donna, seguita anche dal centro salute mentale, dopo quell’episodio venne portata in una struttura protetta. La donna si era costituita parte civile con l’avvocato Ilaria Iannucci nel processo appena concluso.