I sindacati: “Basta con le morti sul lavoro”
Non ce l’ha fatta l’operaio di 60 anni, Giulietto Goretti, precipitato ieri dal tetto di un capannone a Taverne di Corciano. L’uomo stava eseguendo dei lavori di manutenzione quando si è verificato un cedimento strutturale che ne ha causato la caduta da una altezza di 7 metri.
Immediatamente soccorso e trasportato all’ospedale di Perugia era stato ricoverato in terapia intensiva. Le sue condizioni erano gravi ma non facevano temere per la sua vita. Purtroppo le ferite e i traumi riportati nella caduta sono stati fatali per il 60enne.
La Procura di Perugia ha aperto un fascicolo di inchiesta, come atto dovuto, che ha iscritto come iindagato il legale rappresentante dell’azienda. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo aggravato dal mancato rispetto sulla normativa in materia di infortuni sul lavoro.
Dalle prime indagini dei Carabinieri del comando di Corciano è emerso che Goretti sarebbe salito sul tetto senza alcun tipo di dispositivo di sicurezza.
Il sostituto procuratore, Mario Formisano, titolare del fascicolo di indagine, ha reso noto che autorizzerà l’esame autoptico sul corpo del 60enne.
Cordoglio ai familiari dell’uomo è stato espresso dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil che, in un comunicato a firma di Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia, hanno annunciato una manifestazione, che si svolgerà a Gubbio il 6 maggio prossimo, per dire basta alle morti sul lavoro.
“Appena 10 giorni fa abbiamo visto morire un altro operaio di 65 anni schiacciato da lastre di vetro a San Giustino – ricorda Pampanelli – morti che si sommano alle altre di inizio anno e alle 19 del 2021 nella nostra provincia. E nei primi due mesi dell’anno l’Inail ha registrato un incremento spaventoso degli infortuni, di quasi il 20%. È evidente che questa tendenza allarmante va immediatamente fermata. Deve essere obiettivo di tutti, a partire dalle istituzioni, bloccare subito la strage”.