Traffico in tilt e ripercussioni che si faranno sentire ancora per settimane
L’ennesimo incidente nelle gallerie di Perugia ha messo ancora una volta in risalto la fragilità del sistema viario cittadino e la mancanza di alternative a quel tratto di strada che funge da arteria primaria per l’attraversamento dei veicoli privati e commerciali.
Il tir andato in fiamme all’interno della galleria Volumni, carico di quintali di rotoli di carta, ha di fatto imposto l’immediata chiusura delle corsie e ha automaticamente spaccato in due la città, che si è vista attraversare da file interminabili di mezzi per oltre otto ore.
Disagi destinati a durare anche nella giornata di oggi, visto che le fiamme hanno letteralmente mangiato oltre 50 metri di asfalto e liquefatto cavi elettrici. Quindi per ripristinare la viabilità serviranno almeno quindici giorni.
Un incidente che poteva avere conseguenze davvero terrificanti.
I maxi rotoli di carta hanno bruciato in pochissimo tempo, provocando fumo e facendo salire in fretta la temperatura all’interno della galleria a tal punto da distruggere oltre cinquanta metri di asfalto e di cavi elettrici.
L’intervento di spegnimento delle fiamme ha tenuto impegnate due squadre dei vigili del fuoco, mentre il personale Anas e gli agenti della stradale hanno nel contempo provveduto a chiudere il Raccordo in entrambe le direzioni.
Subito si sono formate code lunghissime, chilometri di auto incolonnate fino a Collestrada con ripercussioni anche su chi sta arrivando da Gubbio lungo la 318, con la zona dell’Eugubino due ore prima in tilt per un altro incidente lungo la Statale 219 all’altezza di Camporeggiano, con un camion che trasportava pietre ribaltato e conducente ferito.
Chilometri e ore di code che sono proseguite inesorabili per tutto il pomeriggio e che si sono allargate anche alla viabilità interna. Nel tentativo infatti di bypassare la zona del disastro, tantissimi automobilisti hanno optato per l’uscita a Ponte San Giovanni, Balanzano e Montebello.
Una soluzione adottata anche nella giornata odierna. Tant’è che il risultato è drammatico per le strade cittadine: code lunghissime e problemi a Ponte San Giovanni, ma anche a Montebello, Colonnetta e lungo la via Settevalli.
E mentre accertamenti vengono svolti anche sul mezzo incendiato, Renzo Baldoni (portavoce regionale di Cambiamo) ricorda come siano quattro in sette giorni gli incidenti avvenuti in sette giorni nelle gallerie di Priscille. «Il progetto della viabilità alternativa in quel tratto stradale dove è stato imboscato? Le tecnologie innovative ci sarebbero tutte basta solo volerle trovare».
Alla dura critica risponde l’assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche, che proprio in relazione all’incendio di un camion dentro la galleria di Priscille afferma: “L’incendio del camion nella galleria obbliga tutti gli umbri ad una riflessione conclusiva sulla assoluta urgenza di affrontare con serietà il problema della sistematica congestione del traffico, soprattutto pesante, in quel tratto di strada da troppi anni trasformato da una serie di concause in una sorta di imbuto/camera a gas per la quantità enorme di veicoli che l’attraversano”.
“L’incidente – ha proseguito – avrebbe potuto concludersi con la perdita di molte vite umane e solo l’intervento tempestivo e professionale dei Vigili del Fuoco, che anche in qualità di assessore regionale alla sicurezza stradale ringrazio sentitamente, è riuscito a spegnere l’incendio. Altre tre operazioni di soccorso negli ultimi giorni su altrettanti incidenti hanno fatto cadere l’intera area per molte ore in balia della confusione più totale, ben superiore a quella consueta”.
“Anche oggi l’Anas – ha sottolineato l’assessore – ribadisce per bocca dei vertici regionali l’importanza risolutiva di quel doppio intervento, realizzando sia la nuova bretella da Collestrada a Madonna del Piano sulla E45, sia ampliando lo svincolo di Ponte San Giovanni, richiesto anche quello da questa giunta, la cui progettazione è in corso ed il cui finanziamento è disponibile. Il problema del Nodo di Perugia scuote le coscienze di chiunque ritiene non più rinviabile la soluzione della più grave criticità regionale. Il rischio di perdere il treno che sta passando – ha concluso – costituirebbe una responsabilità storica, morale prima ancora che politica ed amministrativa, di fronte a tutti gli umbri”.