Il perito che si occuperà della trascrizione sarà nominato nella prossima udienza, già fissata per il 7 marzo
I giudici ammettono tutte le intercettazioni nel processo Concorsopoli. Pure quelle captate col trojan nel cellulare di Emilio Duca, o quelle inizialmente acquisite nell’ambito del procedimento collegato sui presunti appalti truccati. La riserva è stata sciolta ieri mattina dal collegio di giudici composto da Marco Verola (presidente), Francesco Loschi e Sonia Grassi a latere.
Con una lunghissima ordinanza i giudici così spalancano le porte dell’istruttoria alle migliaia di conversazioni intercettate nell’inchiesta che spazzò nel 2019 la seconda giunta Marini e decapitò i vertici dell’ospedale di Perugia di allora.
I giudici hanno rigettato le eccezioni presentate dalle difese nel corso dell’ultima udienza e sulle quali si erano riservati di decidere. Il perito che si occuperà della trascrizione sarà nominato nella prossima udienza, già fissata per il 7 marzo. E sempre lo stesso giorno di comincerà con i primi tre testi dei pubblici ministeri, Mario Formisano e Paolo Abbritti, che hanno condotto l’inchiesta.
Il giorno successivo saranno sentite altre quattro persone. Sono trentadue gli imputati nel processo per Concorsopoli. Tra gli imputati ci sono politici ed ex manager dell’ospedale. In particolare, questi ultimi, devono rispondere dei reati di falso e rivelazioni di segreto d’ufficio in relazione ad alcune prove concorsuali per le assunzioni al Santa Maria della Misericordia. Nel maxi-processo Regione, Asl1, azienda ospedaliera di Perugia e Cittadinanzattiva sono costituite parti civili.