Gli impianti gestiti dalla compagnie petrolifere dovrebbero garantire almeno il self service
È andato a vuoto il tentativo messo in campo in extremis dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per scongiurare lo sciopero sulla rete carburanti proclamato dalle federazioni dei gestori degli impianti. A poche ore dall’avvio della serrata, il ministro Adolfo Urso aveva infatti convocato Faib, Fegica e Figisc/Anisa presentando ulteriori proposte di modifica del DL Trasparenza e l’impegno per una rapida convocazione di un tavolo per affrontare i problemi della rete.
“Troppo poco e troppo tardi”, commentano Fegica e Figisc/Anisa che alle 19 di ieri, martedì 24 gennaio (alle 22 in autostrada), hanno chiuso quindi i distributori per 48 ore. Come già avvenuto nei giorni scorsi, assume invece una posizione diversa Faib che parte con lo sciopero ma annuncia da subito di ridurre la serrata a un solo giorno, “in segno di apprezzamento del lavoro svolto da Urso”.
Ad ogni modo gli impianti gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere dovrebbero rimanere attivi, almeno in modalità self service. In Umbria, quindi, non dovrebbe essere difficile fare rifornimento.
Come riportato da La Nazione, in un articolo a firma di Silvia Angelici, a Perugia rimarranno sicuramente aperti gli impianti a marchio Conad, uno si trova a Gualdo Tadino, uno a Ponte Valleceppi e due a Corciano. Sulla A1 sarà possibile fare rifornimento nell’area di servizio di Fabro Ovest (km. 428) e Giove Est (km. 481). Nella provincia di Terni rimarranno attivi i distributori di: Attigliano (Fina), Guardea (Esso), Orvieto (Eni e Totalerg), Castel Viscardo (Icm), Narni (su statale 675 Total), Terni (viale Borzacchini Api), Avigliano Umbro (Esso).
