Condannato per aver inscenato la propria morte a Puka nel 2021, è stato trasferito da Fiumicino a Tirana e rinchiuso in un istituto penale
L’8 maggio 2025, Davide Pecorelli, ex imprenditore umbro noto come il “naufrago di Montecristo”, è stato estradato dall’Italia all’Albania, dove dovrà scontare una condanna a quattro anni di carcere per reati commessi nel 2021. L’estradizione è avvenuta dopo un lungo iter giudiziario, culminato con il decreto firmato dal Ministro della Giustizia italiano, Carlo Nordio.
La vicenda giudiziaria
Pecorelli era stato condannato in primo grado dal tribunale di Scutari per truffa, profanazione di tombe, ostacolo alla giustizia, distruzione di proprietà tramite incendio e attraversamento illegale del confine di Stato . La condanna non è ancora definitiva e l’ex imprenditore ha dichiarato di non voler presentare ricorso, esprimendo preoccupazione per la sua famiglia, in particolare per i suoi quattro figli, il padre novantenne e il fratello disabile.
L’inscenata morte e la fuga
Nel gennaio 2021, Pecorelli aveva simulato la propria morte a Puka, in Albania, incendiando un’auto a noleggio con all’interno resti umani, successivamente identificati come provenienti da un cimitero locale . Dopo mesi di latitanza, fu ritrovato nel settembre dello stesso anno su un gommone al largo dell’isola di Montecristo, sostenendo di essere alla ricerca di un tesoro.
Le dichiarazioni e le prospettive future
In una conferenza stampa tenuta prima dell’estradizione, Pecorelli ha presentato una linea di abbigliamento chiamata “Castello d’If”, ispirata al carcere del conte di Montecristo, dichiarando che l’estradizione rappresenta per lui una profonda ingiustizia . Ha inoltre espresso l’intenzione di avviare le pratiche per ottenere la cittadinanza albanese, avendo sposato nel 2023 una cittadina di quel paese.
Attualmente, Pecorelli si trova in custodia presso gli Istituti per l’esecuzione dei reati penali in Albania, in attesa di eventuali sviluppi giudiziari.