Scoccia (FdI): «Non è più dissenso, è odio travestito da ironia». Sotto accusa un post comparso a commento di una notizia locale
Dai social al tribunale il passo è stato breve. Margherita Scoccia, consigliera comunale di Fratelli d’Italia e volto dell’opposizione a Palazzo dei Priori, ha deciso di sporgere denuncia contro una donna che su Facebook, in risposta a una notizia che la riguardava, ha pubblicato un commento dai toni violenti e minacciosi.
“Questa inetta rappresenta tanto bene il fascismo con diggggiamolo, gli auguro la stessa fine de lu poru Benito” – è la frase incriminata, comparsa il 18 aprile sulla pagina Facebook di un quotidiano umbro. Il riferimento alla sorte di Mussolini – fucilato e poi esposto a testa in giù – è parso alla consigliera non solo inaccettabile, ma anche chiaramente lesivo della propria dignità e sicurezza.
«Questo non è dissenso politico. È odio. E l’odio, anche quando si maschera da satira, non può essere tollerato», ha dichiarato Scoccia, che ha affidato le sue parole a una nota ufficiale. «La violenza, anche quella verbale, non è mai accettabile. La libertà di espressione finisce dove inizia l’istigazione al disprezzo, alla minaccia, alla disumanizzazione dell’avversario».
Sulla vicenda sta ora indagando la polizia postale, che ha acquisito il post e sta procedendo con l’identificazione dell’autrice.
Non è la prima volta che la consigliera finisce nel mirino degli haters, ma stavolta ha scelto di dire basta. «Continuerò a fare politica – ha aggiunto – con rispetto e fermezza, anche nei confronti di chi non condivide le mie idee».