Dopo l’interrogatorio e la perquisizione dell’immobile sono emersi nuovi elementi
L’indagine sull’omicidio di Mariel Soethe inizia ad ottenere maggiori elementi sul possibile coinvolgimento dell’uomo identificato: un 50enne rumeno da tempo vicino di casa della famiglia Soethe.
Giovedì 11 Maggio i carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo di Perugia e della Compagnia di Città Castello si sono presentati nell’abitazione dell’uomo alla presnza del suo legale , Donatella Donati, per effettuare un sopralluogo.
Mentre l’uomo veniva interrogato gli agenti hanno preso visione dell’auto e sequestrato diversi reperti e tra questi :Tre biciclette, i tappetini del mezzo che potrebbero essere utili a comparare eventuali tracce di scarpe con quella presumibilmente lasciata dal killer e rilevata nella abitazione di Mariel Soethe.I militari durante la perquisizione hanno acquisito anche un paio di telefonini, un computer ed altri oggetti che verranno analizzati dai tecnici della Scientifica al fine di ottenere ulteriori indizi sull’omicidio.
La donna venne trovata morta il primo dicembre del 2022 da un omicida che, secondo l’atto di accusa, ha colpito la vittima ripetutamente a calci e pugni, con mezzi naturali e altri oggetti. Mariel Soethe viveva da sola in via Sfrilli ed a dare l’allarme fu un’amica : dopo alcuni giorni che Mariel non rispondeva né al citofono, né al cellulare l’amica, preoccupata, decise di dare l’allarme ai carabinieri. Quando i vigili del fuoco aprirono il portone ed i carabinieri della Stazione di Citerna furono messi nelle condizioni di entrare, l’anziana era sul letto e venne trovata con il corpo martoriato di botte.
Il 50enne rumeno dopo essere stato interrogto rimane in libertà, ma gli è stato notificato un avviso di garanzia che ipotizza l’omicidio volontario in quanto la Procura della Repubblica ed il Pm Abritti ritengono di avere in mano un solido quadro accusatorio.
La moglie del rumeno di 48 anni, stessa nazionalità, è al momento ritenuta estranea ai fatti, ma – parrebbe – che la donna dopo il lavoro in fabbrica frequentasse alcune case della zona per effettuare le pulizie, talvolta – risulterebbe- accompagnata dal coniuge che si occupava anche di giardinaggio ed altri piccoli lavori domestici.
L’indagine della Procura, durata diversi mesi, sembrerebbe arrivata ad una fase importante, a breve sapremo di ulteriori sviluppi.