Nei giorni scorsi i Carabinieri della Stazione di Città di Castello hanno dato esecuzione ad un provvedimento di divieto di avvicinamento emesso dal Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Perugia nei confronti di una 60enne del luogo per le ipotesi di reato di atti persecutori.
Il provvedimento eseguito costituisce l’epilogo di un ennesimo episodio di stalking che da molti anni, ha visto vittima un medico dell’ASL.
Le circostanze denunciate dal medico erano state oggetto di ben 3 procedimenti penali definiti con sentenze di condanna della 60enne, una ex dipendente dell’unità sanitaria licenziata da tempo per gravi problemi relazionali e comportamentali all’interno della struttura.
Le condanne tuttavia non sono risultate sufficienti a limitare le intemperanze della donna; qualche settimana fa – incurante delle conseguenze alle quali sarebbe andata incontro – si presentata ancora una volta presso l’ambulatorio ove prestava servizio la persona offesa e, dopo aver interrotto bruscamente l’attività lavorativa, aveva preteso dal medico l’immediato reintegro sul posto di lavoro.
L’irruzione causava problematiche sia nella gestione dei pazienti in attesa di essere visitati sia allo stesso professionista il quale, esasperato per le violenze subite, presentava l’ennesima denuncia nei confronti della doma.
Gli elementi investigativi raccolti dai militari dell’Arma consentivano a questa Procura di chiedere ed ottenere la citata misura con l’ulteriore prescrizione di mantenere una distanza non inferiore ai 500 metri dalla persona offesa, esteso anche ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima.