Nota di Sinistra Universitaria – UDU Perugia: inaccettabile disinvestire su diritto inviolabile
“Pensiamo sia inaccettabile disinvestire su un diritto fondamentale e inviolabile, come quello del diritto allo studio” ha affermato Margherita Esposito, Coordinatrice della Sinistra Universitaria – UDU Perugia. “Già nel mese di giugno la nostra associazione aveva lanciato l’allarme, attraverso una nostra nota, approvata all’unanimità dalla Commissione di Garanzia, circa il rischio di non riuscire a coprire in maniera integrale le borse di studio e tutti i servizi che compongono l’infrastruttura del diritto allo studio, come mense e alloggi, e nella quale chiedevamo una assunzione di responsabilità da parte della Regione e un piano di investimento serio e organico per poter sostenere l’importante e positiva crescita della popolazione universitaria registrata negli ultimi anni nel nostro territorio e i bisogni specifici di cui gli studenti sono portatori. Assunzione di responsabilità che invece è venuta totalmente a mancare da parte della Regione e che invece di concretizzarsi in maggiori investimenti e in nuove soluzioni ha avuto come unico esito l’ennesimo taglio sul Diritto allo Studio”.
Lorenzo Mazzola, Garante degli studenti ADiSU Umbria, ha affermato: “Questo taglio appare ancora più miope e grave in un contesto di aumento generalizzato del costo della vita che va ad impattare con maggior forza sulle fasce della popolazione meno abbienti e che più di tutte hanno risentito degli effetti della crisi pandemica, la quale non ha fatto altro che ampliare le disuguaglianze già presenti.
Se grazie ai fondi europei e a quelli del PNRR per ora la copertura totale delle borse di studio sembra essere in salvo, non possiamo dire lo stesso circa la copertura totale dei posti letto nelle residenze Adisu su cui permane una forte preoccupazione sulla possibilità di riuscire ad accogliere tutte le domande pervenute, con un contesto di mercato di piena crisi abitativa che sta colpendo tutte le città della nostra regione in cui vi sono sedi universitarie. Vogliamo ribadire con forza che curarsi del diritto allo studio significa lottare contro le disuguaglianze sociali ed economiche, senza dimenticarsi di nessuno, ed investire concretamente in quello che è il presente e il futuro del nostro territorio e più ampiamente del nostro sistema paese! Per questo riteniamo che gli ingenti tagli attuati dalla Regione Umbria siano inaccettabili, e pretendiamo un netto cambio di passo.
La Regione deve tornare ad investire subito nel diritto allo studio, per evitare ricadute pesantissime sul sistema universitario e dell’alta formazione della nostra Regione”.