Fra Mikola: come “taxi” portiamo le famiglie al sicuro oltre i confini
Al via la campagna di solidarietà dei frati minori conventuali della Basilica di San Francesco in Assisi a sostegno dei conventi francescani in Ucraina. I nostri confratelli sono in prima linea nell’accogliere i profughi che scappano dalla guerra: accolgono ogni giorno famiglie disperate e le accompagnano fino al confine. Diamo una mano francescana all’Ucraina, basta un piccolo gesto: un sms o chiamata da numero fisso al 45515 per sostenere i nostri frati al fianco delle popolazioni in fuga.
«Le immagini di sofferenza delle sorelle e dei fratelli ucraini sono davanti agli occhi di tutti noi – ha dichiarato il portavoce del Sacro Convento di Assisi, fra Giulio Cesareo -. Non possiamo girarci dall’altra parte. San Francesco attraverso la sua vita e il suo esempio ci ha lasciato in eredità il compito di stare accanto a chi soffre. Nel suo nome i frati francescani, nostri fratelli, si adoperano ogni giorno per alleviare le sofferenze di chi scappa dalla guerra, perché l’amore e la solidarietà sono davvero la luce che vince il male».
In questa emergenza umanitaria si sono attivate, in modo diretto, rapido ed efficiente le cinque comunità della Custodia della Santa Croce in Ucraina per accogliere e sostenere i profughi. «Sono famiglie, soprattutto donne con bambini e anziani. Hanno bisogno di tutto: cibo, vestiti, prodotti igienici, sanitari e un posto sicuro dove dormire e da cui partire. In alcuni conventi abbiamo “realizzato” dei rifugi antiaerei – ha dichiarato fra Mikola Orach, frate del convento di Leopoli – e ci occupiamo anche dello spostamento di persone verso confini sicuri; lì ci sono altri nostri confratelli che li aiutano a proseguire il viaggio. Dei veri e propri “taxi francescani” che garantiscono un approdo a coloro che cercano speranza lontano dai bombardamenti, oltre i confini».
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