Assisi, città della pace e della semplicità francescana, piange il Pontefice che vi tornava come in pellegrinaggio dell’anima
La Chiesa e il mondo intero sono in lutto per la scomparsa del Papa, figura carismatica e guida spirituale che ha segnato un’epoca. La sua morte, avvenuta ieri,causata da un ictus fulmineo, dopo giorni di preghiera e veglia da parte dei fedeli, lascia un vuoto profondo non solo nella comunità cattolica, ma anche nel cuore della città di Assisi, con cui il Santo Padre aveva intrecciato un rapporto speciale, intimo, quasi familiare.
Un legame profondo con la terra di Francesco
Il Papa aveva scelto Assisi come luogo simbolico di molti dei momenti più intensi del suo pontificato. Vi si era recato in pellegrinaggio più volte, spesso in silenzio, talvolta per incontri ecumenici o per appellarsi alla pace in tempi di conflitti globali. In quei giorni, la città umbra sembrava sospendere il tempo: la Basilica di San Francesco si riempiva di canti, lacrime e parole che riecheggiavano la semplicità del Vangelo.
Per il Pontefice, Francesco d’Assisi era più di un santo: era un compagno spirituale, un modello da seguire nell’umiltà, nell’amore per i poveri, nella custodia del creato. Le sue encicliche, come Laudato si’, erano chiaramente intrise dello spirito francescano, richiamando un’ecologia integrale, un rispetto profondo per ogni creatura.
L’eco di Assisi nel suo testamento spirituale
Nel suo testamento spirituale, letto durante la cerimonia funebre in San Pietro, il Papa ha voluto citare proprio San Francesco: “E là, nel silenzio della Porziuncola, ho sentito la voce di Dio più chiara. Mi affido alla sua misericordia come il poverello si affidava al sole, alla luna, al vento e alla sorella morte”.Sono parole che commuovono e che rinnovano il legame indissolubile tra il Papa e Assisi, tra il trono più alto della Chiesa e l’umiltà del saio francescano.

L’ultimo desiderio: un ritorno ad Assisi
Secondo fonti vaticane, il Pontefice aveva espresso il desiderio che parte delle sue spoglie riposassero simbolicamente ad Assisi, in un gesto di continuità spirituale con il santo che più aveva ispirato il suo cammino. Se questo desiderio verrà esaudito, lo deciderà il Collegio cardinalizio nelle prossime ore.
Intanto, Assisi si prepara a ricordare il Papa con una veglia interreligiosa sulla piazza inferiore della Basilica, alla quale parteciperanno rappresentanti di tutte le fedi, come da tradizione dello “spirito di Assisi” che lo stesso Pontefice aveva rilanciato con forza.
Alla notizia della scomparsa di papa Francesco, la comunità francescana del Sacro Convento di San Francesco in Assisi ieri a distanza di poche ore dell’annuncio del decesso de Santo Padrre si è raccolta alle ore 12, nella preghiera del Regina Coeli – la tradizionale invocazione mariana del tempo pasquale – nella chiesa inferiore della Basilica. Un momento di profonda comunione spirituale con tutta la Chiesa e la Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino.
Fra Marco Moroni, OFMConv, Custode del Sacro Convento, ha voluto esprimere il cordoglio e la gratitudine dei frati per il dono che papa Francesco è stato per la Chiesa universale e, in modo particolare, per la famiglia francescana e la città serafica.

«I suoi gesti – ha ricordato fra Marco – sono stati la concretizzazione del Vangelo. Questo, a mio avviso, è l’aspetto più significativo del suo pontificato: ha rimesso al centro l’annuncio evangelico, testimoniando la fede con segni, parole e scelte che ci hanno riportato al cuore dell’esperienza cristiana. Penso alle encicliche – in particolare Fratelli Tutti, firmata proprio sulla Tomba di san Francesco, e Laudato si’ – ma anche ad altri testi meno noti, ma profondamente ispirati al Vangelo. Il suo nome, Francesco, è diventato per noi un segno eloquente, che ce lo ha fatto sentire ancora più vicino.»
In occasione del dodicesimo anniversario del pontificato, i frati avevano già dedicato a papa Francesco una puntata speciale del podcast Parole Povere, con fra Marco e fra Jorge – argentino come il pontefice – per ripercorrere gli aspetti innovativi del suo ministero, senza dimenticare la continuità con i suoi predecessori e il profondo legame con la figura di san Francesco.
Ascolta la puntata completa: YouTube – Parole Povere
Le otto visite di Papa Francesco in Umbria.
Il settimanale cattolico umbro La Voce ricorda le otto visite di Papa Francesco in Umbria.
La prima, indimenticabile, scrive il suo direttore Riccardo Liguori (nell’articolo pubblicato oggi sul sito: www.lavoce.it), il 4 ottobre 2013, ad Assisi, festa del Patrono d’Italia, quando di buon mattino atterra con l’elicottero nel piazzale dell’Istituto Serafico, accolto dal vescovo diocesano Domenico Sorrentino, per poi abbracciare, nella chiesa interna, uno per uno i giovani ospiti e salutare operatori e familiari dicendo: “Noi siamo fra le piaghe di Gesù…, che hanno bisogno di essere ascoltate, di essere riconosciute…”.
Tre volte nel 2016 di cui una nella Norcia terremotata.
Ritorna in Umbria tre volte nel 2016: il 4 agosto, a Santa Maria degli Angeli, per l’VIII Centenario del Perdono d’Assisi; il 20 settembre, ad Assisi, per l’incontro interreligioso promosso per la Giornata mondiale di preghiera per la pace; il 4 ottobre, a Norcia e nelle altre località del Centro Italia colpite dal terremoto. Nella terra natale di san Benedetto, Patrono d’Europa, visita la frazione di San Pellegrino, accolto dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo.
La visita a sorpresa alle Clarisse di Spello.
All’inizio del 2019, l’11 gennaio, fa visita a sorpresa alle suore Clarisse del monastero di Santa Maria in Vallegloria, a Spello, accolto dal vescovo di Foligno Gualtiero Sigismondi.
Per la firma dell’enciclica Fratelli Tutti.
Il 3 ottobre 2020, durante la pandemia, si reca in visita privata ad Assisi, celebrando l’Eucaristia sulla tomba di san Francesco firmando, al termine, l’enciclica Fratelli Tutti.
Per la V Giornata mondiale dei poveri.
Poco più di un anno dopo, il 12 novembre 2021, fa ritorno in Umbria, a Santa Maria degli Angeli, in occasione della V Giornata mondiale dei poveri da lui indetta, incontrando in Porziuncola 500 poveri provenienti dalle diocesi umbre e da diversi Paesi europei.
Per l’evento “The Economy of Francesco.
Il 24 settembre 2022 è per la sesta volta ad Assisi (incluse le due visite a Santa Maria degli Angeli, 2016 e 2021) per prendere parte all’evento di respiro internazionale “The Economy of Francesco”.