Di Alberto Laganà – In Umbria i positivi sono 13 volte meno rispetto alla Lombardia ma anche la metà della Basilicata che è seconda nella classifica nazionale dei meno colpiti. Per questo ritengo che non si possano attuare le stesse misure di contenimento valide per altre regioni. Se poi usiamo lo stesso parametro suggerito anche dall’Oms nel quantificare i morti dovuti solo al coronavirus nella nostra regione ne dovremmo contare tra 1 e 4 in tutto rispetto ai dati forniti dalla protezione civile.
Notizie molto confortanti che possono essere compromesse da regole inadeguate nella sanificazione e disinfestazione, vediamo perché.
In questi giorni è aumentato esponenzialmente l’uso di prodotti disinfettanti per proteggersi dal virus, nei luoghi di lavoro ma soprattutto nelle abitazioni dove, con l’obbligo a rimanere in casa, ci si dedica alle pulizie con una maggiore frequenza ed intensità del solito.
Usare in modo indiscriminato prodotti chimici disinfettanti, però, si sta rivelando in molti casi controproducente: la psicosi ed il panico generati dal Coronavirus hanno scatenato dei comportamenti pericolosi che riguardano l’uso scorretto di tali prodotti.
Il Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano ha lanciato un allarme dopo aver registrato un aumento significativo di intossicazioni dovute all’uso massiccio e spropositato di prodotti disinfettanti. “Le intossicazioni da disinfettanti sono aumentate del 65% e, fino al 135% tra i bambini al di sotto dei 5 anni d’età” dichiarano dall’Istituto milanese. Usare alcool e varie soluzioni in modo improprio e senza attenersi ai dosaggi ed alle modalità d’uso riportate nelle etichette può essere molto pericoloso per la salute; inalare o semplicemente entrare in contatto con prodotti chimici può provocare seri danni all’apparato respiratorio ed avvelenamenti nonché dermatiti da contatto.
Senza considerare i danni materiali: molte superfici possono rovinarsi in maniera irreversibile poiché possono non tollerare determinati componenti chimici o dosaggi scorretti.
Inoltre questi prodotti chimici devono essere utilizzati proteggendosi le mani con i guanti e coprendosi naso e bocca con mascherine!
Per esempio l’alcool etilico non va mai combinato con altri prodotti in quanto può generare fumi ed esalazioni molto pericolose; stesso discorso vale per l’ipoclorito di sodio (la comune candeggina).
L’ipoclorito di sodio, componente principale della candeggina, è sostanza inquinante per l’ambiente e può contaminare le acque direttamente, o tramite i prodotti di degradazione. Di conseguenza tale “sanificazione” non solo risulterebbe poco efficace, ma anche dannosa.
I composti volatili liberati durante l’utilizzo della candeggina hanno un’azione irritante che può danneggiare la superficie delle vie respiratorie e favorire le infezioni. E non solo, la candeggina potrebbe indebolire anche il sistema immunitario.
Ancora una volta quindi, emerge che disinfettare tutto, spesso, non è una pratica salutare.