“Il 27 settembre 2018 al Ministero del Lavoro si è giunti ad un accordo con le organizzazioni sindacali Filcams CGIL – Fisascat CISL – Uilcom UIL che riguarda l’affitto d’azienda ex art. 47 legge 428/90. Accetti le condizioni in esso contenute? Sì o No”. Così recitava la scheda elettorale referendaria rivolta ai lavoratori della gestione del credito Maran ed al call center della R&S di Spoleto, che a seguito di una complessa e travagliata vertenza durata mesi (discussa soprattutto durante l’ultimo periodo estivo) ha accettato con il quasi 90% del “Sì” l’accordo sindacale ottenuto presso il Ministero del Lavoro a Roma con la multinazionale svedese della Hoist Finance. Accordo che riportava un amaro taglio sugli emolumenti del 15%, oltre a declassamento ed esubero di organico che da 104 lavoratori li portava a 67.
Ed ora quali novità vi sono all’orizzonte quattro mesi dopo il referendum proposto ai lavoratori?
Risponde Paolo Pierantoni, segretario regionale della Uilcom Umbria:
«Con l’importante quesito referendario i lavoratori hanno dato grande prova non solo d’interesse, di coraggio e di affluenza, bensì hanno avuto rispetto del prosieguo dell’attività lavorativa ed occupazionale in una località come Spoleto, che da una decina di anni sta vivendo momenti difficilissimi in primis per il lavoro e poi per il sisma».
Cosa ha contribuito a sbloccare questa situazione difficile?
«La coesione tra sigle sindacali è risultata importante e fondamentale per un processo di sollecito verso la Regione, verso i 16 Parlamentari eletti in Umbria, verso il sindaco di Spoleto, al fine di aprire un tavolo di trattative al Ministero del Lavoro, unica Istituzione in grado – come poi è stata – di collaborare direttamente a far trovare un accordo tra tutte le parti».
Da lì si è iniziato a trattare?
«In realtà le “vere” trattative Maran ed R&S hanno avuto inizio con la manifestazione dei lavoratori sotto il palazzo comunale di Spoleto, che, unicamente alle sigle sindacali, hanno avuto un incontro immediato (la mattina stessa della manifestazione) sia con il sindaco Umberto De Augustinis, sia con il presidente del consiglio comunale Sandro Cretoni, sia con il delegato delle aziende in crisi nello Spoletino Rosario Murro (in seguito presente al tavolo con le sigle sindacali presso il Ministero del Lavoro), con la richiesta, a tutta la Politica locale e regionale – nessuno escluso – di un sollecito per aprire il tavolo delle trattative al Ministero del Lavoro».
Dunque la Politica vi è corsa finalmente in aiuto?
«Di certo lo stato di agitazione in primis e poi lo sciopero dei lavoratori, l’alacre ed immediato impegno di tutta la politica locale, regionale e nazionale (anche qui, nessuno escluso) e l’impegno del parlamentare umbro On. Virginio Caparvi (in quanto facente parte della Commissione Lavoro della Camera), hanno reso possibile in tempi brevissimi la trattativa presso il Ministero del Lavoro. Un incontro importante per il quale sia l’Ing. Sorial (Vice Capo di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico), sia i dirigenti ministeriali Dott. Sapio e Dott. Annesi, hanno lavorato senza tregua e senza orari unitamente alle sigle sindacali, dirigenti e legali Hoist ed alla Maran ed R&S tramite l’Amministratore Dott. Andrea Marzapane, al fine di trovare un accordo per cercare di non “masticare” moltissimi bocconi amari, visto lo stato di enorme crisi finanziaria della Maran e della R&S e di un potere contrattuale sindacale ridotto all’osso».
Ma alla fine quanto si è potuto fare nella complicata trattativa è stato fatto.
«Ringrazio tutte le Rsa Aziendali delle sigle sindacali (per la Uilcom Riccardo Gradassi e Filippo Ferentilli) per il duro lavoro svolto, le segreterie sindacali e tutta la politica che si è mossa per tentare di risolvere una questione complessa».
Ora quali saranno le prossime tappe?
«In primo luogo la Hoist Finance/Nuova Maran srl, tramite il Country Manager Dott. Clemente Reale, lo Human Resource Management Dott. Vincenzo Spano… e l’amministratore Dott. Giammarco Tolone, ha avviato l’inizio del complesso cammino post acquisizione e senza alcuna attesa, facendo comprendere il forte impegno della multinazionale svedese a far ripartire con imminente velocità la preziosa professionalità dei lavoratori della Nuova Maran. In qualità di segretario sindacale sono contento perchè il sindacato lavora per l’occupazione e quindi per garantire un lavoro che deve essere presente e guardare al futuro, analizzando in seguito l’attività produttiva con i dirigenti della Nuova Maran srl Hoist Finance. Invece per quanto riguarda Maran ed R&S, ad oggi entrambi in procedura concorsuale con una istanza di fallimento per la R&S e l’attesa di Omologa per Maran, la situazione è in stallo. Soprattutto per gli ex lavoratori Maran ed R&S (trasferiti in Nuova Maran o non trasferiti per loro volontà di “abbandonare” tale impiego) dove ci sono problemi, specialmente per R&S, sulla non erogazione delle spettanze in prededuzione (ultimi mesi) e cristallizzati con il concordato preventivo a conoscenza, oltre a ferie, rol, incentivi provvigionali e quanto di maturato. Cercheremo di comprendere dalla Procedura, dai nostri Legali e dall’Amministratore Maran ed R&S, la possibilità di risolvere o di come provare a risolvere le problematiche relative agli emolumenti mancanti. Facendo presente che nei primi di maggio vi sarà l’Adunanza dei Creditori per la sola Maran Spa, con sicura proroga del termine dell’affitto dell’Azienda, fissato per il 31 marzo 2019».
Ora su quale obiettivo si deve puntare?
«Per i lavoratori della Nuova Maran le sigle sindacali dovranno quanto prima lavorare su quell’abbassamento di stipendio e declassamento subìto dai lavoratori. Questa la nostra missione. Partire da un “Anno Zero” senza abbandonare tutte le spettanze pregresse che i lavoratori ex Maran ed ex R&S non hanno ancora percepito, seguendo con i legali interni alla sigla quanto sarà comunicato dalla Magistratura, dai Commissari e dell’Amministratore».