Verso la fusione tra Bcc Umbria e Cras. Ci sarebbe già il placet di Bankitalia.
Con l’intesa interregionale le filiali saliranno fino a 62.
L’assemblea convocata al circolo Arci di Sovicille ha visto i 10.200 soci di Banca Cras, o almeno un migliaio di loro rappresentanti, approvare l’ingresso dell’istituto nel grande gruppo cooperativo nazionale Iccrea, che si avvia così a diventare il terzo gruppo bancario italiano, con 142 banche locali affiliate.
Il presidente Florio Faccendi e il direttore Umberto Giubboni, prima dell’assemblea, hanno ‘incassato’ la firma sulla lettera di intenti di Bcc Umbria, di cui il direttore generale è Marcello Morlandi, per la prossima fusione.
Tutto secondo i programmi.
Il presidente di Bcc Umbria, Palmiro Giovagnola, aveva annunciato alla sua assemblea che «i contatti con Banca Cras erano avviati da tempo. In questi giorni faremo ulteriori approfondimenti e avvieremo le procedure per avere l’autorizzazione alla fusione. Lavoriamo affinché questo passo si possa fare entro il primo luglio, ma al massimo entro il 2019 faremo in modo di avere una nuova banca di dimensioni raddoppiate rispetto alle attuali».
Con la fusione la nuova banca sarà una delle più grandi nel gruppo Iccrea. E dunque sarà focalizzata su Toscana e Umbria, con propaggini anche sulle Marche e sul Lazio.
Il conto delle filiali salirà a 62, frutto della somma tra i 33 sportelli di Banca Cras e i 29 degli umbri. La fusione creerà una banca con 420 dipendenti, 70mila clienti e 16.700 soci totali. Che avranno un peso specifico importante, all’interno di Iccrea.
La Bcc Umbria era nata dopo la fusione, due anni fa, tra CrediUmbria e Credito cooperativo umbro.
Le sedi erano a Mantignana e Moiano.