Sarà scoperta lunedì 22 Agosto alle 10 al centro della rotatoria di San Marco l’installazione commemorativa dal titolo “Non fermarti mai” dedicata a Virgilio Coletti e realizzata dall’artista perugino Pilade Trabalza.
La proposta di realizzare e posizionare quest’opera era avanzata all’Amministrazione Comunale Perugina, dal figlio
di Virgilio Coletti, il giornalista Domenico, che si faceva carico della fornitura di tutti i materiali necessari per questa installazione. L’Amministrazione comunale perugina (il cui Consiglio a suo tempo aveva deliberato l’intitolazione della rotonda a Virgilio Coletti) ha ritenuto la proposta opportuna e di interesse pubblico – quale opera di abbellimento della rotatoria stessa- nonché conveniente, in quanto sarà realizzata tramite sponsorizzazione, senza nessun costo per l’ente. Giornalista, scrittore, critico, Virgilio Coletti fu figura di spicco della cultura perugina del suo tempo, apprezzato per la molteplicità dei suoi interessi e per le sue qualità umane e professionali.
La rotonda di San Marco (all’interno della quale verrà collocata fu dedicata a Virgilio Coletti nel Marzo del 2015 per ricordare e onorare questa grande figura di perugino (Virgilio Coletti è stato un uomo colto, intelligente, sensibile e generoso) , che – come giornalista – ha arricchito per anni le pagine de La Nazione, sia con le sue critiche musicali e d’arte, sia con le sue attente e puntuali osservazioni con le quali – in una intelligente rubrica intitolata “Soste in città” (firmata con lo pseudonimo “Euliste” eroe etrusco ritratto in una delle formelle della Fontana Maggiore) – commentava difetti e virtù della Perugia del tempo.
Allora l’intitolazione al nome di Virgilio Coletti di una strada o una piazza era stata fatta dall’Accademia del Donca e dalla Famiglia Perugina e ne aveva parlato in pubblico Sandro Allegrini, coordinatore dell’Accademia del Donca, a conclusione di un affollatissimo incontro svoltosi al Teatro Morlacchi dal titolo “Ricordando Virgilio Coletti, l’ultimo gentiluomo tra arte, musica e giornalismo”, nel quarantesimo anniversario della scomparsa .del giornalista. La voce degli affetti fu quella del figlio Domenico (Mimmo, per i perugini) che ha seguito la strada del giornalismo tracciata dal Padre, dimostrandosi raffinato storico dell’arte, scrittore e giornalista, musicofilo e studioso della civitas perusina; il giornalista e scrittore Gianfranco Ricci, che lo ebbe come stimatissimo collega e dal quale ricevette un amichevole e convinto magistero; Franco Venanti, illustre esponente della Nuova figurazione pittorica, personalità eminente della città del Grifo, ne tratteggiò gli interessi artistici, condendo l’esposizione con spigolature legate a una stima affettuosa e alla frequentazione della famiglia, e Stefano Ragni, musicista e scrittore, che raccontò il fruttuoso rapporto derivante dall’interesse che Coletti dimostrò a lui, giovane diplomato, e che si vide pronosticare un beneaugurante auspicio di successi e soddisfazioni professionali.
Virgilio Coletti, schivo, riservato e al tempo stesso intellettuale brillante, faceva parte di quella élite culturale, perugina (si ricordano Ugu7ccione Ranieri di Sorbello e Franco Venanti, Averardo Montesperelli fra questi) aperta alla discussione e al confronto civile, in grado di rappresentare stimoli e tendenze intellettuali dell’acropoli.
Bisogna ringraziare il figlio di Virgilio, il collega Mimmo Coletti, e l’artista Pilade Trabalza, per avere completato l’omaggio di Perugia ad un personaggio che alla cultura e a Perugia e all’Umbria ha dato tantissimo. Ma non saranno solo questi già importanti “segni” a ricordarlo.