Personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico in servizio di controllo del territorio, veniva inviato con urgenza, dalla Sala Operativa della Questura di Perugia, presso un’abitazione sita in un quartiere del capoluogo umbro, a seguito di segnalazione di tentato suicidio in atto.
In particolare proprio la persona intenzionata a togliersi la vita telefonava al 113 della Polizia di Stato, in forte stato di agitazione, al fine di poter parlare disperatamente con qualcuno e condividere quindi questo enorme peso.
L’operatrice del 113, percepita l’attendibilità delle parole dell’uomo, un ragazzo italiano di 23 anni, instaurava immediatamente con quest’ultimo una conversazione rassicurante, interessata e finalizzata a trattenere al telefono l’uomo il più a lungo possibile e permettere così agli Agenti della Squadra Volante di intervenire il più velocemente possibile e cercare di scongiurare il peggio.
Un intervento lampo presso un appartamento posto in uno degli ultimi piani di un condominio che gli Agenti, in costante sinergia con la Sala Operativa, sono riusciti a ritrovare.
Alla richiesta di apertura della porta di ingresso da parte degli Agenti facevano seguito parole espresse in maniera incomprensibile e difficoltosa da parte di una voce sofferente all’interno dell’abitazione. Solo pochissimi secondi e gli agenti della Squadra Volante, presa la decisione di non attendere l’arrivo dei Vigili del Fuoco bensì di procedere a forzare, con non poche difficoltà, il portone di ingresso e una volta dentro trovavano il povero ragazzo sospeso da terra attraverso una corda al collo annodata ad una barra ancorata al soffitto.
Fulmineamente mentre un agente sosteneva il corpo dell’uomo afferrandone le gambe l’altro tagliava la corda in questione sganciandolo dall’ancoraggio.
Liberato il collo dell’uomo e accertate le condizioni di respirazione in atto, gli agenti lo adagiavano su di un divano trovando, inserito nella cintola dei pantaloni indossati, un biglietto con scritte parole che esprimevano il proprio dispiacere per il gesto intrapreso.
Il 23enne, all’arrivo del 118 veniva affidato al personale sanitario per eventuali cure mediche.
Un’azione di squadra veloce e precisa in ogni sua azione che ha permesso di salvare una vita umana.