Otto progetti presentati a Roma dal centro studi bolognese Nomisma, che ne ha curato anche il progetto di fattibilità. Dalla creazione di un sistema di produzione di latte ovicaprino biologico alla valorizzazione di seconde case a fini turistici, dalla generazione di un sistema di trasporto a chiamata alle farmacie rurali e ai villaggi Alzheimer.
Fra questi progetti da segnalare la costituzione di una filiera zootecnica industriale incentrata su produzione, lavorazione e commercializzazione di latte caprino biologico e prodotti derivati (yogurt, latticini). Nomisma indica la necessità di una formalizzazione tecnica che presuppone un percorso di adeguamento del sistema produttivo a una logica di filiera e la realizzazione di un centro di lavorazione del latte per ognuna delle 4 regioni dell’area del sisma in due annualità per un valore d’investimento pari a 660mila euro l’anno.
Il prosciutto di Norcia contribuisce al 32% del valore della produzione zootecnica, che a sua volta incide per il 46% su quella agricola della regione. Nel 2017 erano stati censiti 3.723 allevamenti suini pari al 23,9% degli allevamenti zootecnici per un totale di circa 190.000 capi, ma il 76% di questi allevamenti (2.847 unità) sono risultati essere di tipo familiare (per autoconsumo) e solo il 13% (495 unità) da ingrasso ed il 10% da riproduzione (381 unità). Il progetto prevede una filiera suinicola industriale incentrata su allevamento, macellazione, lavorazione e commercializzazione di animali provenienti dall’area del sisma, per “riportare il valore aggiunto della parte a monte della filiera suinicola (allevamenti, colture foraggere) all’interno del territorio regionale”. Nomisma stima il minimo di investimento a garanzia di una redditività di filiera in 66 milioni di euro comprensiva di allevamento, macellazione, lavorazione delle carni e altre lavorazioni per una produzione media di 2.000 prosciutti la settimana con 240 posti di lavoro oltre a quelli per l’allevamento.
E poi valorizzazione delle seconde case, il Trasporto a chiamata, le Farmacie rurali, La Fondazione di comunità, I “complessi residenziali multigenerazionali” e il villaggio per i malati di Alzheimer.
Quest’ultimo progetto propone la realizzazione di uno spazio dedicato alla cura dell’Alzheimer nelle fasi iniziali della malattia ispirato ai “villaggi Alzheimer” di Monza e Cardano: un villaggio integrato in un contesto urbano che possa incoraggiare una vita attiva per quanto possibile normale con laboratori, attività culturali e servizi ricreativi. Il costo dell’intervento per una struttura capace di accogliere 100 posti letto è compreso tra 70.000 e 100.000 euro a posto letto.