Il capogruppo M5S all’Assemblea legislativa dell’Umbria, Thomas De Luca, afferma che “per la Regione Umbria le persone con disabilità e i loro famigliari sono invisibili. Per queste persone prenotare il vaccino nella nostra regione è diventato impossibile. Mentre nel Lazio è iniziata la vaccinazione delle persone nate nel 1955, in Umbria gli Over 70 devono ancora aspettare per prenotarsi e assistiamo ogni giorno a difficoltà tecniche e burocratiche che colpiscono chi appartiene alle categorie vulnerabili. Lo evidenziano diverse associazioni impegnate per la tutela delle persone con disabilità e dei loro familiari”.
“Si tratta – spiega De Luca – di persone che hanno nel proprio nucleo una persona con disabilità grave ai sensi della legge 104 e che si trovano nella maggior parte dei casi a non poter prenotare la vaccinazione. Nemmeno in farmacia sono riuscite a farlo. Perché succede questo? Perché pur avendo una certificazione valida queste persone non risultano inserite nella lista della Regione. E’ assurdo. Due terzi dei disabili umbri non risultano più tali. A quale lista ha attinto la Regione? Parliamo di persone con disabilità grave e non autosufficienti, la cui assistenza è totalmente a carico di familiari. Tali disguidi burocratici, che penalizzano e costringono i familiari a vivere ulteriori problemi, sono inaccettabili. Inaccettabile che la Regione eroghi centinaia di milioni di euro per servizi e prestazioni rivolti ai titolari dei diritti, ma non possieda un elenco aggiornato utile per individuare e vaccinare disabili e caregivers. E così – conclude il consigliere regionale di opposizione – tante persone fragili che vanno messe in sicurezza in via prioritaria non hanno accesso al sistema di prenotazione online. Sono riusciti a farlo solo i familiari dei minori che usufruiscono della 104, ma non quelli degli adulti. Disagi anche per chi ha ricevuto la certificazione della 104 prima del 2010 a causa di problemi di archiviazione. Non si capisce a quale elenco e a quale cavilloso sistema la Regione si stia affidando. Dispiace che in Umbria proprio chi ha più difficoltà legate alla sua condizione abbia maggiori problemi nell’accedere alla vaccinazione, una situazione per la quale chiediamo fin da ora per fare massima chiarezza”.