Il centro fieristico Umbriafiere è un patrimonio logistico e commerciale nato nei primi anni Ottanta per ospitare Agriumbria, la grande fiera agrozootecnica creata nel 1969 e arrivata ai 50 anni di attività. E’ anche un’importante risorsa che può ancora crescere per accompagnare ancora meglio lo sviluppo dell’economia umbra.
Di questo si è parlato in un incontro pubblico all’Auditorium Sant’Angelo per presentare lo studio “Creare valore per il territorio: il ruolo di Umbriafiere”.
Come riporta La Nazione Umbria l’analisi, ricca di dati e tabelle, è stato realizzata dall’ing. Sergio Cimino con la dottoressa Jolanda Tinarelli della Rc&Consulting. Si tratta di un’analisi dell’evoluzione in 50 anni di attività del centro fieristico, ponendola a diretto confronto con i più importanti centri fieristici in Italia, ora in fase di forte rinascita.
Questo è frutto di una gestione aziendale che sta dando ottimi risultati anche in Umbra.
«Nella mia esperienza pluriennale alla guida di Umbriafiere Spa – ha sottolineato il presidente Lazzaro Bogliari – ho rilevato l’importanza e l’unicità di Agriumbria, principale fiera delle 17 ospitate a Umbriafiere, insieme ad altre manifestazioni di valore economico e di alta qualità. Per questo riproponiamo il progetto di restyling per la copertura dell’area zootecnica in una superficie di 6mila metri quadrati. La spesa prevista è di due milioni e mezzo, finanziabili da Regione, Comune di Bastia proprietario dell’area e Umbriafiere spa».