La professoressa Stefania Spina, secondo il gip Piercarlo Frabotta, avrebbe contribuito in maniera determinante all’ideazione e organizzazione dell’ormai noto esame farsa sostenuto dal calciatore Luis Suarez. Motivo per cui il giudice per le indagini preliminari non ha revocato l’istanza di sospensione per un periodo di otto mesi alla docente di italiano. Spina resta quindi sospesa.
Il giudice Frabotta ha infatti riportato l’ammissione del calciatore uruguaiano, che avrebbe ricevuto dalla professoressa Spina il file pdf completo con tutte le domande dell’esame che avrebbe dovuto sostenere, dopo averlo imparato a memoria.
Una conversazione telefonica (intercettata) tra la docente di italiano e l’esaminatore Lorenzo Rocca confermerebbe questa ipotesi. La professoressa Spina avrebbe infatti confermato all’esaminatore di aver fornito “il testo su cui lui (Luis Suarez, ndr) ha lavorato” al calciatore, che lo avrebbe portato con sé in aereo, e si era raccomandata con Rocca di non discostarsi dal quelle domande stabilite.
Stefania Spina, lo scorso 15 febbraio, aveva respinto tutte le accuse mosse dalla Procura di Perugia in riferimento all’esame farsa, sostenendo di non aver mai chiesto alla professoressa Dianella Gambini di manomettere il verbale della commissione d’esame.
In quell’occasione, la docente aveva negato di aver fornito un “copione” da seguire durante l’esame di Luis Suarez. In merito alle intercettazioni telefoniche, la docente di italiano ha chiarito di aver utilizzato espressioni superficiali, in nessun modo influenti sul suo comportamento.
Il gip Frabotta ha rigettato l’istanza di revoca della sospensione per la docente di italiano a causa del rischio di reiterazione di reato da parte dell’imputata, sottolineando come “Spina ha mostrato una propensione ad attivarsi autonomamente rispetto a eventuali pressioni del direttore generale Simone Olivieri e della Rettrice (dimissionaria) Giuliana Grego Bolli”.
Domani, mercoledì 24 febbraio, è fissata l’udienza davanti al giudice Valerio D’Andria per il patteggiamento ad un anno di carcere chiesto dall’esaminatore Lorenzo Rocca.
L’inchiesta relativa all’esame sostenuto dal calciatore uruguaiano era partita cinque mesi fa. I reati contestati agli imputati sono quelli di falso ideologico, rivelazione di segreti di ufficio e falso materiale.