“Scenari futuri in epatologia” è il titolo del congresso medico organizzato dal direttore della struttura complessa di Epatologia e Gastroenterologia dell’Azienda Santa Maria di Terni, Mariano Quartini, e dalla responsabile della struttura semplice dipartimentale di Epatologia della USL Umbria 2, Maria Oliva Pensi, nell’ambito dei consolidati rapporti di collaborazione tra le due Aziende. Durante il congresso, che si svolgerà il 6 e 7 luglio all’Hotel Albornoz di Spoleto, si discuterà in particolare di prevenzione, nuove possibilità di cura e metodiche diagnostiche, compreso il ruolo dei fattori genetici, in un’epoca in cui l’epatologia sta vivendo straordinari cambiamenti. L’appuntamento, di rilievo internazionale per la qualità e il livello dei relatori presenti, sarà anche un’occasione di integrazione con il concomitante Festival dei 2 Mondi, tanto da essere stato inserito nel programma del Festival stesso con la prospettiva di edizioni future.
Nella prima giornata di lavoro (6 luglio) saranno affrontati i nuovi paradigmi nell’Epatite Cronica da HCV nell’era dei nuovi e potenti farmaci antivirali. Il Virus C – una delle cause più frequenti anche nel nostro paese delle malattie croniche del fegato fino alla cirrosi e sue complicanze- oggi è eliminabile definitivamente in oltre il 90% dei casi e sono in arrivo ancora nuove molecole per ottimizzare ulteriormente questi già forti risultati. Si assiste così a un fatto epocale, chi scoprì questo virus nel 1989 oggi può assistere di fatto alla sua eliminazione. Questo avrà un impatto forte e significativo a vari livelli dell’assistenza sanitaria dei malati fino al trapianto di fegato. Nel congresso si discuterà oltre che di questi risultati, anche di come affrontare i casi che non rispondono a queste terapie e a come valutare e gestire i pazienti che avevano già la cirrosi al momento dell’eliminazione del virus.
Nella seconda giornata, il 7 luglio, si parlerà invece della steatosi epatica, una condizione più nota come “fegato grasso”, che è legata in particolare alle abitudini quotidiane e agli stili di vita e che riguarda tutte le fasce della popolazione a partire da quella pediatrica. La steatosi epatica, che può evolversi sempre in cirrosi, avrà un impatto sociale sempre più importante e significativo, tanto che la comunità scientifica internazionale prevede che tra circa 15 anni sarà la malattia di fegato più diffusa.