(A.L.) Tragedia sfiorata per colpa di 2016 QA2, l’asteroide che domenica scorsa è passato a meno di 88mila chilometri dalle nostre teste, meno di un quarto della distanza che ci separa dalla Luna. Il passaggio è avvenuto domenica mattina, ma fortunatamente senza alcuna conseguenza.
Nonostante la sua vicinanza, l’asteroide, era stato scoperto solo poche ore prima: a individuarlo sono stati gli astronomi dell’osservatorio Sonear in Brasile. L’avvistamento, come spiega l’Istituto nazionale di astrofisica, è stato successivamente confermato dagli appassionati del Gruppo astrofili Montelupo, guidati da Maura Tombelli.La domanda inquietante che ci poniamo è come è possibile che un oggetto così grande sia sfuggito allo sguardo degli astronomi? Uno dei motivi potrebbe essere l’orbita altamente ellittica, il cui tracciato si trova prevalentemente nelle regioni planetarie attorno a Mercurio, Venere e Marte. Un’altra ragione, paventata da Popular Mechanics è che
“Non ci sono abbastanza persone alla ricerca di asteroidi potenzialmente pericolosi. Dal canto suo, comunque, la Nasa non se ne sta certo con le mani in mano: a gennaio scorso l’agenzia spaziale statunitense ha presentato il Planetary Defense Coordination Office, un programma per rilevare con largo anticipo asteroidi potenzialmente pericolosi. Finora ne sono stati scoperti circa 14 mila Neo, il 95% dei quali dopo il 1998, anno di inizio dei monitoraggi. Ogni anno, ne vengono rilevati più o meno altri 1.500.