Né l’ex presidente Catiuscia Marini, né gli altri 43 – ex assessori, ex consiglieri regionali e provinciali e membri dei Cda di Umbria Mobilità – citati in giudizio dalla Corte dei Conti, dovranno pagare i 44 milioni di euro come aveva chiesto l’ex procuratore contabile di Perugia, Antonio Giuseppone, per la gestione di Umbria Mobilità.
Ieri, infatti, come riferisce il Corriere dell’Umbria, la prima sezione giurisdizionale centrale d’Appello, presieduta da Agostino Chiappiniello – già procuratore a Perugia per molti anni – , ha depositato la sentenza con cui rigetta l’appello dello stesso Giuseppone e conferma quella di primo grado emessa da Perugia in cui, non solo veniva dichiarato un difetto di giurisdizione legato alla natura della società Umbria mobilità, ma venivano assolti politici e amministratori perché, avevano erogato quei fondi con l’unico scopo di salvare il servizio trasporto.
Nelle 88 pagine di motivazioni alla decisione di secondo grado c’è scritto, tra l’altro, che “gli amministratori (regionali e provinciali) hanno assunto scelte non sindacabili nel merito nella presente sede giurisdizionale contabile, essendo tra l’altro univocamente convergenti verso la finalità, non del mantenimento in vita della società al mero scopo di evitarne il dissesto finanziario, ma di garantire la prosecuzione di un servizio pubblico essenziale per la collettività, così scongiurando oltremodo svantaggiose ripercussioni sugli utenti del servizio di trasporto locale e sui livelli occupazionali”. Soddisfazione corale delle difese. L’avvocato Laura Modena, che assisteva due membri dell’ultimo Cda, dice di essere “molto soddisfatta per la serenità e la lucidità di analisi che ha fatto anche la sezione di appello, è una sentenza molto lucida equilibrata e niente affatto inquisitoria”. La sentenza stabilisce anche le spese legali che dovranno essere liquidate ai convenuti in giudizio ora assolti: oltre 142 mila euro che dovranno essere rimborsate dall’ente di appartenenza (Regione, Provincia e Umbria Mobilità), come stabilito per legge.