Continua l’inchiesta sulla truffa dei vaccini anti-Covid. Il 49enne siciliano che, secondo la Procura di Perugia, ha cercato di truffare la Regione Umbria, aveva chiesto una “lettera di intenti” alla stessa istituzione “finalizzata all’acquisto dei vaccini”.
E’ quanto è emerso dal capo di imputazione provvisorio contenuto nel decreto di perquisizione nei confronti dell’intermediario che si era spacciato agente di Astrazeneca.
L’uomo, secondo quanto riporta l’informazione di garanzia, si era attribuito la falsa qualifica di intermediario di Astrazeneca Internazionale, con lo scopo di indurre in errore la responsabile della sezione “Assistenza farmaceutica” della Regione Umbria, chiedendo l’invio di una lettera di intenti per acquistare i vaccini anti-Covid, asserendo che anche altre regioni italiane si stavano organizzando per procedere con l’acquisto delle dosi.
Lunedì 22 febbraio, secondo quanto riporta Il Corriere dell’Umbria, sono iniziate le operazioni peritali nei confronti dei supporti informatici e dei documenti sequestrati durante le indagini ad un presunto broker, il quale aveva dichiarato allo stesso giornale di essere “pronto a chiarire con la magistratura avendo agito correttamente”.
I FATTI
A inizio febbraio, un siciliano di 49 anni, spacciandosi per agente della multinazionale dei vaccini Astrazeneca, aveva tentato di proporre la vendita di una fornitura di vaccini anti Covid-19 alla Regione Umbria.
I dirigenti della regione, insospettiti dal personaggio e dall’offerta ricevuta a mezzo email, che proponeva la consegna dei vaccini Astrazeneca (ancora prima dell’approvazione da parte dell’Agenzia Europea del Farmaco), avevano informato la Procura di Perugia che ha fatto partire l’indagine.
I carabinieri dei Nas di Perugia, su richiesta del Pm, in collaborazione con i colleghi della provincia di Messina, avevano effettuato domenica 7 febbraio una perquisizione nell’abitazione del finto intermediario di “Astrazeneca Internazionale”. Dalla perquisizione erano emersi documenti di importante utilità per le indagini.
L’Azienda, inconsapevolmente coinvolta, farmaceutica ha disconosciuto ogni rapporto contrattuale al di fuori di quelli stipulati con le previste autorità governative ed ha annunciato di voler procedere per le vie legali nei confronti del truffatore internazionale.
“Io sono sereno, ma dato questo bubbone, tutto quello che sta succedendo, la risonanza mediatica, le indagini in corso e il riserbo che meritano, preferisco non parlare”, aveva dichiarato il commercialista 49enne di Messina, che si è difeso e ha respinto le accuse.