Si sente parlare sempre più spesso del fenomeno delle truffe informatiche, che sono la diretta conseguenza delle trattative commerciali, eseguite attraverso questo canale, ormai appannaggio di una larga fetta di popolazione.
In questo contesto, il 20 marzo ultimo scorso, i militari della Stazione di Valtopina hanno proceduto a denunciare a piede libero, per l’ipotesi di reato di frode informatica, tre giovani ragazze appena ventenni.
Tale attività di polizia giudiziaria scaturisce dalla denuncia presentata presso quella Stazione Carabinieri da un ragazzo ventenne, il quale si è accorto che dalla propria carta di credito erano state eseguite, a sua insaputa, diverse ricariche telefoniche, una decina in tutto, per un ammontare di circa 965 euro.
A seguito della querela iniziavano i dovuti accertamenti tecnici e info-investigativi da parte del personale operante, che hanno evidenziato la duplicazione fraudolenta da parte degli indagati dei codici di sicurezza della carta di credito in questione.
Questo tipo di reato è ormai cresciuto in maniera esponenziale e merita il dovuto approfondimento: nel caso di specie parliamo di pishing che nasce come strumento di reperimento di credenziali bancarie o di carte di credito attraverso canali informatici; poi abbiamo il cosiddetto voice fishing che, come dice la parola, vede la richiesta di dati bancari o credenziali con chiamate a voce e, in ultimo, troviamo lo smishing che è un’operazione analoga fatta però a mezzo di sms.
Dopo aver identificato i presunti autori della frode, i militari della Stazione li hanno deferiti all’Autorità Giudiziaria competente.