La ricostruzione nelle zone terremotate continua il suo passo lento a causa della burocrazia e dei ritardi amministrativi. Alla data del 5 Febbraio sono state presentante oltre 1.070 pratiche mentre i cantieri autorizzati sono attualmente 360.
La maggior parte delle pratiche arrivate all’Usr riguarda il recupero degli immobili con danni lievi, e quelle riferiti alla ricostruzione pesante sono 130, di cui 100 abitazioni e 30 attività produttive..
I progetti in lavorazione sono circa 700 e attualmente sono in capo ai Comuni, all’Ufficio speciale e alcuni in attesa di integrazioni ma forse il personale non è abbastanza, e per questo i tempi si allungano.
Alla fine di Dicembre 2018 la presidente della Regione e vice commissario per la ricostruzione, Catiuscia Marini, presiedendo il Comitato istituzionale dell’Umbria aveva dichiarato “Il 2019 sarà un anno di punta per la presentazione delle domande per la ricostruzione pesante, da quanto ci aspettiamo in base ai dati del censimento dei danni e anche dalle esperienze passate, così come per l’appalto e l’avvio dei lavori per una parte consistente di opere pubbliche e chiese”
Al Comitato riunitosi a Palazzo Donini avevano partecipato sindaci e assessori dei Comuni di tutta l’area dei terremotati, rappresentanti della Provincia di Perugia, dell’arcidiocesi di Spoleto-Norcia, dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, e il coordinatore dei Comitati Terremoto del Centro Italia, Francesco Pastorella.
Tuttavia i terremotati, allo stato dei fatti, si aspettano minore burocrazia e risposte più concrete.