Per l’ex assessore al Bilancio del Comune di Terni, Vittorio Piacenti d’Ubaldi, rinviato a giudizio dal gup Simona Tordelli nell’ambito dell’inchiesta Spada bis, per la quale a dicembre 2017 era finito ai domiciliari (per poi tornare libero) con l’accusa di turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, il pm, Marco Stramaglia, ha chiesto tre anni di reclusione e mille euro di multa, per il commercialista Roberto Camporesi due anni e mille euro di multa, mentre per Maurizio Galli un anno e sei mesi ed una multa più lieve.
Il processo di fronte al giudice monocratico, Massimo Zanetti, è stato aggiornato al 17 luglio, quando arriverà la sentenza per uno dei filoni dell’inchiesta “Spada”.
L’indagine è legata all’affidamento negli anni di alcuni incarichi di consulenza da parte di società partecipate dal Comune, in particolare al commercialista Roberto Camporesi.
Sono stati invece assolti per non avere commesso il fatto l’ex amministratore di TerniReti, Vincenzo Montalbano Caracci, e l’ex presidente di FarmaciaTerni, Stefano Mustica, che avevano richiesto il rito abbreviato. Prescritti infine i reati contestati all’ex assessore comunale al bilancio Libero Paci e al dirigente comunale Francesco Saverio Vista.
La vicenda esplode il 21 dicembre 2017, con un blitz negli uffici comunali e in quelli delle partecipate Terni Reti e azienda Farmaceutica che si concluderà con gli arresti domiciliari per assessore, amministratore e consulente di Terni Reti.
La procura ha posto l’attenzione sulle consulenze seriali. E contesta il fatto che al commercialista, Camporesi sono stati dati incarichi ripetitivi dal 2011 in poi: consulenze per Terni Reti e l’azienda delle farmacie che, per l’accusa, sarebbero il segno di presunti favoritismi costituendo la violazione del 253 e 253 bis. Quella turbativa d’asta che ricorre in ogni filone di “Spada”, esplosa per far luce sul rapporto tra politica e appalti, che sette mesi prima aveva fatto finire ai domiciliari l’ex sindaco, Di Girolamo, e l’ex assessore Bucari. Per l’accusa non solo gli appalti ma anche le consulenze devono seguire procedure che non sarebbero state rispettate.
Attilio Biancifiori, legale di Piacenti D’Ubaldi, è ottimista: «Gli imputati che hanno scelto l’abbreviato sulle stesse identiche imputazioni sono stati prosciolti» dice. E ribadisce la “correttezza dell’operato dell’ex assessore, che non ha mai dato incarichi diretti al commercialista, scelto dal suo predecessore, peraltro ritenuto molto competente in materia di privatizzazioni, docente della scuola Villa Umbra. Niente di più normale contattare lo stesso studio che aveva curato con Paci la fase di privatizzazione inizialmente deliberata dal Comune».
L’amministrazione comunale è parte civile e chiede un risarcimento di 100 mila euro per il danno d’immagine patito dall’ente.